Terme

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Le fonti della giovinezza

Ogni anno, quasi un milione di persone si reca nei centri termali, alcuni con l’intento di ricevere vere e proprie cure terapeutiche, altri per prevenire l’insorgenza di malanni ed altri ancora vogliono semplicemente ritagliarsi uno spazio per rilassarsi e ritrovare la propria forma fisica.
Curarsi con l’acqua non è certamente una novità: già Greci e Romani, infatti, sfruttavano le acque termali per il proprio benessere e molte fonti sono note da tempo immemore per le proprietà benefiche delle loro acque. Ancor prima che Ippocrate mettesse per iscritto che l’acqua può guarire, ad esempio, si utilizzava una fonte termale nei pressi del lago di Tiberiade che aveva la proprietà di curare i reumatismi. I Romani consideravano questa terapia talmente importante, che costruivano centri termali in ogni luogo da loro conquistato.
Oggi questo tipo di approccio è stato ampiamente rivalutato, tanto che queste cure possono essere addirittura prescritte dal medico. Del resto l’acqua ci compone per una buona percentuale e per questo motivo le sue caratteristiche possono determinare, a volte in maniera significativa, il nostro stato di salute.
A seconda della tipologia di sorgente, esistono infatti differenti tipi di acque, con caratteristiche chimico fisiche anche molto diverse tra loro. E proprio queste sono alla base delle differenti proprietà terapeutiche, che trovano la loro applicazione sotto forma di aerosol, bagni, bevande o come applicazioni in associazione ad altre sostanze, minerali o organiche. Esse possono essere suddivise secondo vari criteri: in funzione del pH, del contenuto di sali minerali, della temperatura o di un minimo potere radioattivo.
Delle cure termali, ovviamente, fanno parte non soltanto le acque, ma anche i fanghi e le grotte ivi ubicate. Nel nostro Paese questi centri sono numerosissimi e storicamente noti, in grado di rispondere ad ogni esigenza. Nella scelta infatti bisogna tenere presente non soltanto le necessità terapeutiche, ma anche quelle psicologiche: se siamo depressi non ci gioverà certamente andare in un luogo sperduto e lontano dal mondo, cosa che invece farebbe molto bene a chi è stressato e ha bisogno di quiete. Per chi si sottoponga ad una cura di fanghi, infine, è meglio evitare il periodo estivo, o almeno scegliere un luogo fresco, in modo da non prolungare il processo essudativo che questo tipo di cura mette in opera. E’ bene sottolineare poi, che la cura deve durare almeno una decina di giorni, ed essere ripetuta a cadenza annuale almeno per qualche anno, affinché si abbia un effetto duraturo. In caso contrario, il giovamento sarà solo momentaneo.
Per capire quale fonte sia più indicata per noi, facciamo una carrellata sulle diverse fonti esistenti e sulle loro proprietà.
 
Se è vero che fino ad un decennio fa la vacanza termale era concepita come sinonimo di momento di benessere quasi esclusivamente destinato al pubblico della terza età, negli ultimi tempi grazie anche ad un'efficace comunicazione di marketing, questi luoghi si sono “svecchiati” ed è sempre più usuale ritrovare giovani persone che si prendono cura di sé.
 
Le tipologie di acqua
Di acque ne esistono ovviamente una grande varietà: da oligominerali a minerali, clorurato sodiche, salso-iodiche, sulfuree, arsenicate, ferruginose, bicarbonate, solfate, carboniche e radioattive. Quelle oligominerali sono indicate soprattutto per essere bevute e sono indicate per a calcolosi renale, per la gotta e per le affezioni delle vie urinarie. Quelle clorurato-sodiche invece sono adatte sia per essere bevute che per farci bagni e docce, ma anche irrigazioni, fanghi e aerosol. Questo tipo di acque è indicato per i trattamenti di gastriti, epatite, stitichezza, colite, malattie del ricambio, obesità, diabete e artropatie. Per quanto riguarda le acque salso-iodiche, esse si rivelano efficaci per le infiammazioni alle vie genitali femminili, i reumatismi, le infiammazioni delle vie aeree, le bronchiti croniche, il linfatismo e la dermatosi. Queste acque sono indicate per qualsiasi tipo di applicazione, sia per essere bevute che per aerosol, irrigazioni, fanghi eccetera. Quelle sulfuree trovano invece applicazione nella cura delle malattie della pelle, dell’apparato respiratorio, delle orecchie, dei reumatismi e delle affezioni ginecologiche. Le acque arsenicate e ferruginose poi, si possono bere, ma solo a cucchiai, mentre si impiegano correntemente per fanghi e bagni. Sono utili per il trattamento delle anemie, dei problemi al sistema linfatico, per combattere la depressione e alcune malattie cutanee e per riprendersi durante la convalescenza. Proseguendo la nostra carrellata, incontriamo le acque bicarbonate, adatte ad essere bevute e indicate anche per i bagni. Il loro effetto terapeutico si esplica in maggior misura contro le gastriti croniche, le malattie epatiche, la calcolosi biliare, la dispepsia, il diabete e la gotta. Quelle che oltre al bicarbonato presentano anche tracce di solfati, in aggiunta alle patologie indicate precedentemente, sono indicate anche per il trattamento dell’iperuricemia. Le acque solfate sono invece per lo più da bere e sono un grande aiuto per la cura delle malattie intestinali croniche. Contro le malattie gastriche, l’ipertensione, l’iperuricemia e la nevrastenia si rivelano molto utili le acque carboniche, specie se bevute o impiegate per i bagni. Da ultime, le acque radioattive danno sollievo alle allergie, all’asma bronchiale, alla gotta, all’artrosi e sono di aiuto nei casi di sterilità di origine endocrina.
 
Le acque da bere
Esistono poi tutta una serie di acque con profili minerali particolari che sono adatte a consumatori che presentano degli specifici stati di salute. 
- L'acqua contenente bicarbonato (contenuto maggiore 600 mg/l) ha in alcuni casi un'azione antinfiammatoria (per le acque bicarbonato-alcaline) mentre in altri facilita i processi digestivi (per quelle bicarbonato-calciche).
- L'acqua solfata, che presenta un tenore di solfati superiore a 200 mg/l, ha invece un effetto antispastico, antinfiammatorio, ed è indicata nelle malattie dell’apparato digerente e delle vie biliari. 
- L'acqua minerale naturale ad alto contenuto di calcio, superiore a 150 mg/l, è detta calcica. Un uomo adulto ha circa 1000 grammi di calcio nel corpo (800 nella donna) di cui il 90% come riserva nello scheletro, il rimanente all’interno delle cellule e nel fluido extracellulare. La quantità raccomandata nella dieta giornaliera è di circa 1 grammo. Quest'acqua è indicata nella crescita, nella prevenzione dell’osteoporosi e nei casi di ipertensione. 
- L'acqua ad alto contenuto di magnesio (quarto ione più importante nell’organismo umano ed il secondo, dopo il potassio all’interno delle cellule) è detta magnesiaca. Questo minerale presenta un effetto antispastico e antiflogistico, per cui l'acqua magnesiaca è indicata nelle malattie dell’apparato digerente ed è utile per combattere lo stress muscolare e nervoso.
- Una particolare acqua minerale indicata nei casi di anemia da carenza di ferro è l'acqua ferruginosa o contenente ferro, nella quale il contenuto del prezioso minerale è superiore a 1 mg/l.
- Infine un'acqua che da tempo è ha riscosso un grande successo è quella a basso contenuto di sodio La sua minima concentrazione di sodio (sotto ai 20 mg/l) è indicata per le diete povere di sodio ed è utile per prevenire fenomeni di ritenzione idrica e di ipertensione.
 
Curarsi con aerosol, bagni e fanghi.
Va precisato che le cure termali non hanno la pretesa di sostituirsi alla medicina tradizionale, ma soltanto di coadiuvarla. La loro funzione è molteplice: il calore dei bagni e dei fanghi, ad esempio, è in grado di lenire i dolori causati da contratture muscolari, artrosi e reumatismi, ma anche di migliorare la mobilità delle articolazioni. Se si impiegano acque sulfuree inoltre, questo elemento è in grado di attraversare la pelle, fissandosi sulle cartilagini e migliorandone notevolmente la funzionalità. Da una ricerca condotta dalla Clinica di Reumatologia dell’ospedale Cochin di Parigi, e dalla Compagnia Vichy è emerso che dopo una cura termale con acque sulfuree il consumo di antinfiammatori per le patologie legate alle articolazioni si è ridotto di un terzo e tali benefici sono stati mantenuti fino a un anno dal trattamento, con un comprensibile notevole miglioramento della qualità di vita.
Chi si rivolge alle terme però non soffre solo di dolori articolari: esse infatti danno notevole sollievo anche in caso di problemi respiratori, in particolare in caso di asma e bronchiti croniche. Circa il 30% di coloro che si sottopongono a questo tipo di cure sono bambini a partire dai tre anni di età, che ben rispondono ai trattamenti contro l’otite e la rinite.
Anche chi ha problemi di circolazione ottiene beneficio dai trattamenti termali, in particolare chi abbia problemi di insufficienza venosa funzionale ottiene i risultati migliori, in quanto ne arrestano l’evoluzione, ottenendo tra l’altro una rapida cicatrizzazione delle lesioni ulcerose in caso di flebite.
In dermatologia, le acque termali sono utili per la cura delle ustioni, in particolare per le cicatrici, oppure per il trattamento della psoriasi o dell’orticaria.
A trarre giovamento dalle acque curative sono anche i reni affetti da calcolosi e le vie urinarie in generale, ma anche alcune patologie cardiovascolari sembrano trarre qualche giovamento. E’ il caso dell’angina o l’artrite degli arti inferiori, a patto però che l’intervento sia precoce. Le acque termali, infine, si rivelano utili anche in caso di prostatiti e affezioni ginecologiche a carattere infiammatorio.
 
Terme per ogni esigenza
Recarsi alle terme inoltre, non è solo un modo per curare il corpo: è un gesto d’amore verso se stessi che aiuta quindi a rigenerare anche lo spirito. Passare una decina di giorni a preoccuparsi esclusivamente del proprio corpo è una terapia efficace per rilassarsi e ritemprarsi, magari dopo un periodo particolarmente stressante. Se è infatti vero che le malattie vanno curate, è pur vero che la componente psicologica è una parte determinante in un processo di guarigione: ribaltando un po’ quello che dicevano i latini “corpore sano in mens sana”. Durante questi soggiorni poi, particolare attenzione viene data anche all’alimentazione, che in molti casi è personalizzata e consente anche una vera e proprio cura disintossicante per il nostro organismo.
In Italia gli stabilimenti termali non si contano: da nord a sud esistono fonti per ogni tipo di esigenza, paesaggistica, ludica e salutistica e sta solo a noi scegliere quella che riteniamo più indicata, ovviamente dietro parere medico.
Ecco ad esempio alcune delle località più conosciute e le relative prerogative. A Fiuggi, Nocera Umbra, Garessio, San Gemini, S. Carlo si trovano sorgenti di acque oligominerali, mentre per bere acque clorurato-sodiche ci dobbiamo recare a Casamicciola, Castrocaro e Montecatini. Se invece cerchiamo acque salso-iodiche, potremo andare agli stabilimenti di Abano Terme, Castel S. Pietro, Castrocaro, Salice Terme e Salsomaggiore. Acqui, Abano, Castellamare di Stabia, Acireale, Guardia Piemontese, Porretta, Salice Terme, Salsomaggiore offrono invece fonti sulfuree, mentre per quelle arsenicate e ferruginose ci si deve recare a Leico-Vetriolo, Pozzuoli, Recoaro e Roncegno. Chi avesse necessità delle proprietà terapeutiche delle acque bicarbonato può visitare le terme di Acireale, Agnano, Castellamare di Stabia, Chianciano, Recoaro, Sangemini o Sciacca, mentre in quelle di Casciana, Chianciano, Ischia, Riolo, S. Vincent, e S. Pellegrino oltre al bicarbonato troviamo anche i solfati. Solo solforate sono invece le acque dei bagni di Lucca, di Bormio, di Cascina e di S. Pellegrino, seguite in questo elenco da quelle carboniche di Agnano, Castellamare di Stabia, Chianciano, Peio, Recoaro e Rionero in Vulture. Chiudono la carrellata le caratteristiche lievemente radioattive delle terme di Abano, Bagni di Lucca, Bormio, Castellamare di Stabia, Fiuggi, Lurisia, Montecatini, San Pellegrino e Sirmione.
 
Pelle di seta con i Fanghi
Oltre alle acque, molte applicazioni termali prevedono l’impiego di fanghi. Essi sono preparati a partire da una miscela di materiale ferroso a granulometria finissima impastato con acqua delle terme, con la quale è tenuto a contatto per un lungo periodo di tempo, in modo che i minerali presenti passino in quest’ultima. Agli elementi naturalmente presenti in questa miscela sono poi aggiunti spesso alti principi, a seconda delle caratteristiche della pelle e dei trattamenti da eseguire, come l’acido salicilico, le vitamine o i fitoestratti e gli oli essenziali. Le maschere così create sono altamente attive e funzionali. I fanghi termali del resto sono da sempre utilizzati in cosmesi e sono riconosciuti universalmente come rimedi indispensabili per ogni inestetismo del viso o del corpo. La loro componente argillosa infatti promuove l’assorbimento dei principi attivi indispensabili per i processi biologici cutanei, e nel loro complesso i trattamenti svolgono una funzione protettiva e rigenerante. Le applicazioni durano circa una ventina di minuti e dopo la rimozione della maschera la pelle appare levigata e setosa.
Oltre che per scopi estetici, nei centri termali è possibile ricorrere alle fangature: fango caldo, alla temperatura di 38-40°C, è applicato in modo graduale su varie parti della cute, evitando la zona del torace, la testa ed i genitali. Al termine della fangatura, ci si toglie dal fango, ci si lava con una doccia calda per poi immergersi in un bagno per una decina di minuti, dopo il quale si rimane stesi in un letto per mezz'ora - un'ora, durante la quale avviene la reazione sudorale. Questa sosta può essere accompagnata da un massaggio generale tonificante e stimolante.
Le principali azioni curative della terapia con i fanghi termali sono di tipo antinfiammatorio ed analgesico, di rilassamento muscolare e di stimolo di molte funzioni dell'organismo, tra le quali quella immunitaria. L'effetto può essere sia locale, nella sede di applicazione, che generale su tutto l'organismo.
 
Buon relax con le terme
Chi voglia scegliere di curarsi con le terme non ha dunque che l’imbarazzo della scelta: in Italia, infatti ne esistono per soddisfare tutti i tipi di esigenze. Prima di recarvisi però è opportuno sentire il parere del medico, in primo luogo per farci indicare il tipo di terapia più indicata per noi e in secondo luogo perché non tutti i trattamenti portano degli effettivi giovamenti. A chi soffra di pressione bassa ad esempio non è consigliabile fare i fanghi, poiché il calore potrebbe comportare un calo ulteriore. Approfittiamo quindi di questa risorsa che la natura ha messo a nostra disposizione, non dimenticandoci mai però di portare la testa in vacanza con noi.
 
Le terme a casa
Da qualche tempo ormai è possibile effettuare i trattamenti termali anche a casa propria. Presso le terme, ma anche nelle farmacie e nelle profumerie specializzate, si possono acquistare gli stessi prodotti cosmetici impiegati nei centri. I risultati sembrano molto buoni, anche se il consiglio è quello di provare prima in loco il trattamento, in modo che sia una persona esperta a spiegarci poi come farlo a casa e a intervenire in caso di imprevisti.
 
Per la cellulite usiamo i fanghi
Il fango è vivamente consigliato per il trattamento della cellulite. Bisogna però considerare che l’applicazione viene fatta a caldo, quindi agisce come attivatore della circolazione, di conseguenza, è molto indicato per le pelli grasse, mentre per quelle sensibili è necessario scegliere un prodotto specifico. Anche per questo motivo è sempre meglio acquistare una gamma completa di prodotti: fanghi, oli e creme di marche che abbiano una varietà di prodotti tale da consentire un trattamento completo ed efficace.
 
Distinzione delle acque termali
Le acque termali vengono classificate in base alla composizione chimica e alle singole capacità curative.
Acque bicarbonato-carboniche: utili per i disturbi dell’apparato digerente, ipertensione, sistema cardiovascolare e respiratorio.
Acque bicarbonato-calciche: efficaci per i disturbi respiratori e per potenziare il sistema immunitario.
Acque clorurosodiche: stimolano la circolazione e l’apparato digerente.
Acque radioattive: aiutano la diuresi e depurano l’organismo.

Acque salmobromoiodiche: funzionano in caso di disturbi osteoarticolari, ginecologici e della pelle.
Acque solfato, alcalino-terrose: contro problemi respiratori, cattiva circolazione e stress.
Acque sulfuree: utili per le malattie della pelle, osteoporosi e hanno proprietà leviganti
- Acque Marine (talassoterapia): questo tipo di acque ricche di sale (35 grammi di sale in media per un litro di acqua) e plancton, un potente antibatterico, è efficace per irrobustire le ossa, depurare il sangue e agevolare la circolazione; a livello estetico è ottima per la cura della cellulite e l’invecchiamento cutaneo.

 

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