Pistoia

Capitale della cultura

Pistoia, meta imperdibile per il 2017

Pistoia è considerata meta imperdibile (tra le top 10 per Lonely Planet), nell’anno che la vede Capitale Italiana della Cultura.
Conosciuta in tutto il mondo per i suoi inestimabili tesori artistici e architettonici (i monumenti gotici, i capolavori robbiani, il pulpito di Pisano, la Collezione Gori), cela preziosità poco note, come il percorso archeologico ipogeo sotto l’Ospedale del Ceppo o la quattrocentesca biblioteca Forteguerriana. Una città antica e moderna al contempo, con il suo centro medievale e le chiese secolari, ma anche con i suoi musei e giardini ricchi di capolavori di arte contemporanea; una città “green”, che tutela la biodiversità ed è il cuore del vivaismo italiano. 
L’unicità di Pistoia è anche nelle bellezze dei suoi dintorni (la bella Pescia, capitale dei fiori, la Collodi di Pinocchio, i paesaggi montani, le zone termali di Monsummano e Montecatini) e nella sua variegata offerta gastronomica, che affonda le sue radici fin nel Medioevo.

Piccolo gioiello di antichissima fondazione – le sue origini sono romane – Pistoia vanta un patrimonio unico, tutto da scoprire (www.pistoia17.it). Nell’anno in cui sarà Capitale Italiana della Cultura, la città, inserita dalla Lonely Planet tra le dieci che nel 2017 fanno tendenza nel mondo, aprirà le porte del suo centro storico, ricco di tesori artistici e architettonici, accogliendo i visitatori che potranno anche andare alla scoperta dell’incantevole territorio che si estende oltre le mura, fatto di vivai, riserve naturali, piccoli borghi, parchi e complessi termali. Il 2017 sarà l’occasione per Pistoia di schiudersi a un pubblico internazionale – che già ne apprezza alcune eccellenze come i monumenti gotici, il gruppo scultoreo della Visitazione di Luca Della Robbia, la Collezione Gori di opere d’arte contemporanea site specific alla Fattoria di Celle – per far conoscere anche le gemme meno note, ma di inestimabile valore. 

Situata sulle vie mercantili e dei pellegrinaggi sin dal Medioevo – come il cammino verso Santiago de Compostela, con cui la città toscana condivide dal 1145 il culto del santo patrono – Pistoia ha valorizzato nei secoli questo suo essere centro di incontri, di traffici, di scambi commerciali e intellettuali, aperto all’Europa e al mondo. Una caratteristica che la città intende sviluppare ancor più nel 2017 e oltre, investendo su un’economia verde, su uno stile di vita ecosostenibile, su progetti di riqualificazione urbana e recupero del patrimonio storico-architettonico. 

Tre cerchie di mura medievali, di cui sono ancora leggibili i resti, delimitano il centro della città, che ha il suo punto focale nell’elegante Piazza del Duomo. Qui sorgono la Cattedrale di San Zeno con il prezioso altare d’argento dedicato a San Jacopo, una delle maggiori testimonianze di oreficeria gotica italiana ed europea, il Battistero di San Giovanni in Corte e il Palazzo Comunale, realizzato attorno alla metà del Trecento. All’interno di quest’ultimo si trova il Museo Civico, che conserva oggetti della storia artistica pistoiese dal XIII al XX secolo. A fianco del Palazzo Comunale è visibile la Torre di Catilina, esempio di casa-torre medievale, mentre accanto alla Cattedrale sorge l’Antico Palazzo dei Vescovi, anch’esso medievale, con i suoi Musei: un percorso archeologico attrezzato; il Museo della Cattedrale di San Zeno, che accoglie anche il Reliquiario di S. Jacopo, realizzato nel 1407 da Lorenzo Ghiberti e dalla sua bottega; le tempere murarie del pittore Giovanni Boldini; la Collezione Bigongiari, dedicata alla pittura del Seicento fiorentino; il Museo Tattile - La città da toccare, che espone modellini dei principali monumenti della città; l’arazzo “millefiori” creato in Fiandra attorno al 1530. Poco lontano si apre Piazza della Sala, una delle più antiche, luogo di scambi e commercio sin dall’età comunale; nel 1453 la piazza fu abbellita con il Pozzo del Leoncino, che prende il suo nome dalla statua di un leone in pietra arenaria collocata sul monumento.

Edificio caratteristico della città è l’Ospedale del Ceppo, con la sua loggia cinquecentesca abbellita dal fregio policromo in terracotta smaltata di Santi Buglioni, che rappresenta le sette Opere di Misericordia. L’area in cui sorge l’antico ospedale è oggetto di un progetto di rigenerazione che la trasformerà in un quartiere pedonale e immerso nel verde. Al suo interno, è già visitabile il padiglione di emodialisi, dell’architetto Giannantonio Vannetti, che ha lavorato con artisti di levatura internazionale: Daniel Buren, Dani Karavan, Sol Lewitt, Hidetoshi Nagasawa, Claudio Parmiggiani, Gianni Ruffi. 
Sotto l’Ospedale del Ceppo si snoda un camminamento ipogeo nel solco dell’antico letto del torrente Brana; lungo il percorso archeologico è possibile vedere resti risalenti a epoche diverse: un ponte romano, lavatoi di origine medievale, una porta della città con relativo ponte d’accesso e due mulini. 
Testimonianza dell’edilizia militare che caratterizzò la signoria di Cosimo I de’ Medici è la Fortezza di Santa Barbara, costruita nella prima metà del Cinquecento su una preesistenza trecentesca.

Meta di pellegrinaggi legati al culto di San Jacopo, di cui la città conserva una reliquia, Pistoia ha un gran numero di chiese ed edifici religiosi di eccezionale valore. Sant’Andrea, chiesa fondata nel VIII secolo, accoglie il pulpito di Giovanni Pisano (realizzato tra il 1298 e il 1301), capolavoro della scultura gotica. 
San Giovanni Fuorcivitas, chiamata così perché originariamente si trovava al di fuori della prima cinta muraria, è un elegante esempio di arte romanica, con la facciata che alterna marmi bianchi e verdi, ed è sede della Visitazione, scultura di Luca Della Robbia in terracotta invetriata (1445). La sua fama è tale che l’opera è stata protagonista di due esposizioni oltreoceano, al Museum of Fine Arts di Boston e alla National Gallery of Art di Washington, e tornerà a Pistoia a luglio 2017 in mostra alla chiesa di San Leone. 

Di origine longobarda è la chiesa di San Bartolomeo in Pantano, il cui culto come protettore dei bambini è ancora molto vivo a Pistoia. 
Uno dei simboli della città è la Basilica della Madonna dell’Umiltà, con la sua grande cupola terminata nel 1568 grazie all’intervento di Giorgio Vasari. 
Tra le testimonianze più significative dello stile gotico conventuale pistoiese si annovera il complesso monumentale di San Lorenzo, fondato dai frati eremitani agostiniani nel 1278. 
Alla stagione barocca appartiene invece la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dal 1774 intitolata allo Spirito Santo: all’interno spicca l’altare maggiore rivestito di marmi pregiati, disegnato da Gian Lorenzo Bernini su richiesta del cardinale pistoiese Giulio Rospigliosi, futuro papa Clemente IX. 

Pistoia non è però solo arte antica: diverse sono le sedi dove poter ammirare capolavori della pittura e scultura moderna. Palazzo Fabroni, edificio settecentesco, è museo del Novecento e del Contemporaneo, con una collezione permanente al piano nobile e spazi per esibizioni temporanee al secondo piano. Nel 2017 ingrandirà ulteriormente le aree interne al piano terra, mentre lo spazio esterno cambierà aspetto e sarà trasformato in “giardino d’autore” contemporaneo, nel solco della tradizione del giardino all’italiana. 
L’ex convento del Tau, della seconda metà del Quattrocento, ospita uno dei più importanti musei a livello europeo dedicato a Marino Marini, che raccoglie dipinti, sculture, gessi e disegni del maestro pistoiese.
Un modo originale per sperimentare l’arte insieme ai bambini è fare visita al Giardino Volante, dove i giochi sono opere disegnate da artisti (Luigi Mainolfi, Atelier Mendini con Andrea Balzari, Gianni Ruffi). 
Celebre in tutto il mondo è la Collezione Gori alla Fattoria di Celle (località Santomato): quasi settanta installazioni site specific di artisti internazionali (tra cui Alberto Burri, Jean-Michel Folon, Robert Morris, Mimmo Paladino) si inseriscono nell’ambiente naturale, diventandone elementi costitutivi in dialogo con la vegetazione, le acque e le luci nei diversi momenti del giorno.
Arte e natura si intrecciano armoniosamente anche nel parco della Villa Puccini, fatto costruire a Scornio, alle porte di Pistoia, tra il 1825 e il 1845 dall’intellettuale e filantropo pistoiese Niccolò Puccini, sullo stile dei parchi romantici all’inglese, con monumenti, rovine, laghi e isole. 

Centri vivaci di cultura e arte sono anche le biblioteche cittadine. Situata nell’area ex Breda, la Biblioteca San Giorgio prende il nome dall’antica Fabbrica San Giorgio, storico stabilimento di produzione di veicoli ferroviari di cui ha recuperato la sede. Nell’area – oggetto di un intervento di riconversione complessiva –  è già stato destinato a nuova funzione di spazio espositivo anche l’ex capannone industriale “la Cattedrale”. La San Giorgio non è solo spazio di lettura, ma una vera e propria officina creativa con opere d’arte contemporanea (tra cui anche Il grande carico dell’artista tedesco Anselm Kiefer), luogo di integrazione culturale e centro di innovazione digitale, con il progetto YouLab Pistoia, nato dalla collaborazione con l’Ambasciata USA. Bibliofili e amanti delle rarità troveranno importanti patrimoni archivistici e librari nelle altre due biblioteche pistoiesi: la quattrocentesca Forteguerriana, una delle più antiche d’Italia, e la Fabroniana, di inizio Settecento, che conserva ancora arredi originali e opere di notevole interesse artistico. 

Tutt’attorno alla città si sviluppano 5200 ettari di vivai, per cui Pistoia è celebre nel mondo. L’attività è nata 150 anni fa negli orti all’interno delle mura e oggi la Provincia di Pistoia rappresenta per eterogeneità e qualità dei prodotti un territorio unico, in cui si possono trovare piante tipiche di tutte le zone del mondo: da quelle tropicali a quelle dei climi freddi. Alcune specie coltivate sono delle autentiche rarità, come il Citrus aurantium “bizzarria”, una varietà di agrume che presenta frutti sia dell’arancio amaro che del limone cedrato, nota nel Seicento e a lungo ritenuta scomparsa. Nell’anno di Pistoia Capitale i vivai apriranno le porte, organizzando giornate speciali per mostrare al pubblico i loro segreti produttivi. 

Tra le manifestazioni, le fiere e le rassegne – dall’antiquariato, all’enogastronomia, alla cultura locale – che nel 2017 saranno ancor più numerose, si inscrivono i festeggiamenti jacopei e la Giostra dell’Orso, che si svolge il 25 luglio, giorno del santo patrono: una vera e propria giostra cavalleresca in cui si contendono il palio i quattro rioni cittadini, preceduta da un Corteo Storico che sfila per le vie per giungere in Piazza del Duomo. Pistoia e dintorni meritano una sosta anche per l’ottima tradizione culinaria. Tipici sono i confetti a riccio, detti “birignoccoluti” per la loro superficie nodosa, una golosità conosciuta fin dal Trecento; i maccheroni di pasta fresca all’uovo con sugo d’anatra, che sono il piatto della festa di San Jacopo; i necci, crêpes di farina di castagna ripiene di ricotta. Inoltre, sulle colline di Sorana si coltiva la varietà di fagiolo tutelato dal marchio IGP e presidio Slow Food, mentre caratteristici di Lamporecchio sono i brigidini, biscotti di sottilissima sfoglia al sapore d’anice, inventati, si dice, dalle monache seguaci di Santa Brigida. Da non perdere la rassegna “La Toscana in bocca” che propone fra il 21 e il 25 aprile il meglio della produzione locale.

Allontanandosi dalla città, ci si stupisce della straordinaria varietà di ambienti che si susseguono nella provincia pistoiese. I paesaggi montani, con boschi di faggi e querce, sono meta ideale per gli appassionati di escursionismo, che possono percorrere uno dei sei itinerari dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, nato per far conoscere la storia e la ricchezza di questo territorio. Dalle zone termali di Monsummano e Montecatini si approda ai borghi e ai castelli immersi nel verde della Valdinievole. Qui si trova la cittadina di Pescia, capitale dei fiori, nota per il Mercato dei Fiori della Toscana. 
Originario di questi luoghi è uno dei personaggi letterari più conosciuti al mondo: il burattino di legno figlio della penna di Carlo Collodi. Proprio nel paese da cui lo scrittore trasse il suo pseudonimo si trova il parco tematico dedicato a Pinocchio, aperto dal 1956, alla cui realizzazione lavorarono grandi nomi del Novecento come Giovanni Michelucci, Emilio Greco, Pietro Porcinai. 
Sempre a Collodi si trova lo Storico Giardino Garzoni, monumento verde unico in Europa. 

 

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