Ravenna

Ravenna: capitale dei Mosaici

Seguiamo una splendida descrizione di Ravenna nelle parole di Aldo Santini: “Ravenna mirabile, antica come i suoi mosaici, quattro volte capitale nella storia del mondo, assediata dalle acque e dai veleni, strappata al Medioevo,…, ma ancora intatta nel suo splendore che profuma d’oriente, nei suoi ritmi provinciali, nella sua stravolta genialità romagnola…”.

Parole estasiate per descrivere una città unica al mondo, che farà innamorare chi la incontra oggi, come avvenne nel passato a illustri artisti e letterati, quali Boccaccio, che vi ambientò una delle sue più belle novelle; Dante, che ne fece la sua ultima dimora e la cui tomba venne qui custodita per oltre un secolo; Lord Byron, che nei suoi palazzi visse alcuni amori fugaci prima di partire per la sua ultima romantica impresa; Herman Hesse, che le dedicò alcuni versi, ricevendo in cambio un mosaico che ne interpreta un acquerello, conservato nella sua casa di Lugano, oggi museo; e infine un grande pittore come Gustav Klimt, che ne trasse apertamente ispirazione.

Ravenna è ricca di suggestioni e di meraviglie, con un passato glorioso, che la vide prima città del regno romano-barbarico del goto Teodorico e nel V secolo ultima capitale dell’Impero di Occidente. Essa fu romana, gota, bizantina, ma anche medioevale e veneziana e conserva nei suoi splendidi monumenti la testimonianza del suo grande ruolo politico, commerciale e artistico nel susseguirsi di queste diverse civiltà.

Furono le acque ferme e salse che insidiavano tutt’intorno la città, minacciando di distruggere qualunque affresco, a dare l’impulso alla forma di espressione artistica che ha conferito alla città una fama imperitura: l’arte del mosaico. Nelle sue basiliche e nei suoi battisteri, si conserva il più ricco patrimonio di mosaici antichi del V e VI secolo d.C, che non ha uguali in nessuna città d’Oriente e d’Occidente, anche per il profondo significato delle sue immagini religiose.
Per questo l’Unesco ha dichiarato “Patrimonio dell’Umanità” otto antichi edifici Ravennati, tra i quali solo il Mausoleo di Teodorico non è decorato con mosaici.

Una visita a Ravenna invita così a compiere un percorso ideale che ci porta a confrontarci con il patrimonio artistico classico e allo stesso tempo a ritornare alle origini dell’iconologia cristiana.
Grazie all’iniziativa “Mosaico di notte” tutte le sere dei venerdì d’estate, è possibile visitare il complesso monumentale che comprende la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia e S. Apollinare Nuovo e ammirare, grazie a un sapiente gioco di luci, la magia dei colori e delle superfici a mosaico.
Durante il giorno è invece d’obbligo una tappa ai musei Nazionale e Arcivescovile, che conservano tesori d’arte di varie epoche, nonché alla Pinacoteca Comunale, con la sua importante raccolta di pittura su tavola e su tela dei secoli XV e XVI, in particolare di area romagnola.

Consigliabile inoltre la visita ad altri due illustri luoghi sacri quali la Chiesa di Santa Chiara, una delle maggiori testimonianze del Trecento Riminese, con i suoi affreschi giotteschi e la Chiesa di San Francesco, che si è guadagnata l’immortalità per aver custodito le esequie di Dante Alighieri.
A Ravenna, i luoghi appartenenti al patrimonio monumentale e storico vengono valorizzati  e sublimati da un grande evento musicale, il “Ravenna Festival”, che fa della città un riferimento musicale internazionale. Questa prestigiosa rassegna vanta la presenza di interpreti come Boulez, Abbado, Muti, Chung , Gavazzeni, Gergiev, alla guida delle più importanti orchestre del mondo. La scelta è ricca e durante i mesi di giugno e luglio, oltre alla musica sinfonica, vengono proposte opera, teatro, prosa, danza, letture dantesche, musica da camera ed etnica.

Ma Ravenna significa anche 36 Km di litorale che si snoda tra l’azzurro dell’Adriatico e il verde delle magnifiche pinete cantate da Dante e da Byron. Nove lidi si susseguono per soddisfare tutti i gusti in fatto di esigenze di soggiorno. Gli stabilimenti termali di Riolo Terme, Cervia Milano Marittima, Punta Marina Terme e Brisighella sono piccole oasi di benessere in cui è piacevole sottoporsi a cure preventive o terapeutiche per vari tipi di patologie.
A Lido Adriano si possono frequentare corsi di tecnica del mosaico. Casalborsetti, Marina Romea, Marina di Ravenna, Porto Corsini, Lido di Dante, Lido do Classe e Lido di Savio, sono altrettante località in cui trascorrere una vacanza balneare in pieno comfort e a  contatto con la natura.

Tutta la costa ravennate è inoltre compresa nel Parco del Delta del Po, che offre la possibilità di percorrere attraverso escursioni a piedi, a cavallo, in canoa o in bicicletta, oasi naturalistiche “umide” di grande suggestione, come l’area di Punte Alberete  e le saline di Cervia e ammirare meravigliosi esemplari di vegetazione e rare specie faunistiche.
Rimanendo nei dintorni è infine d’obbligo una sosta a Faenza, città nota in tutto il mondo per la produzione della ceramica, la cui lavorazione, cominciata già nel XII secolo, toccò le punte artisticamente più alte nel periodo rinascimentale, e che raccoglie la sua illustre eredità nel Museo Internazionale delle Ceramiche.

Il piacere di una buona tavola
La cucina locale presenta una grossa varietà di piatti, molto ricchi ed elaborati, che racchiudono tutti i buoni sapori dell’entroterra sposati a quelli della costa.
Tra i primi piatti, spicca la pasta lavorata a mano, tra cui le squisite tagliatelle e le lasagne, condite con il classico ragù di carne, oppure i raffinati cappelletti, ripieni del pregiato prosciutto crudo di Parma o Modena e tradizionalmente cotti in brodo di cappone. Da provare anche i delicatissimi tortelloni alle erbe e gli gnocchi al ragù con la noce moscata
Tra i secondi piatti, i ravennati sono dei maestri nel cucinare le carni sulla brace e i vari tipi di pesce, offerti in abbondanza dall’Adriatico e spesso accompagnati dall’immancabile piadina, una fragrante alternativa al pane, preparata con una ricetta semplice a base di farina, strutto, lievito, acqua tiepida e un pizzico di sale. Essa può essere gustata da sola come spuntino, oppure per stuzzicare l’appetito insieme a coppa, prosciutto crudo, mortadella  o ancora abbinata allo squacquerone, un formaggio molle molto simile allo stracchino, e alla rucola. Tra i piatti  a base di carne, ottimi inoltre l’anatra in casseruola, lo stufato, il pollo fritto.
Per chi invece preferisce un menù a base di pesce, si possono provare i tagliolini alle vongole o ai frutti di mare, il risotto in brodo di paganelli, il brodetto, la grigliata di pesce e il fritto misto.
Condimento essenziale di tutti questi piatti deve essere l’olio DOP di altissima qualità “Brisighella”, dal nome di una località sull’Appennino ravennate: esso si contraddistingue per un colore verde pronunciato e un tipico retrogusto di carciofo e mandorla.
La città inoltre produce la cosiddetta “salsiccia matta”, una salsiccia di maiale piccante ed un ottimo salame.
Buonissimi anche i dolci, tra i quali la ciambella romagnola, arricchita dalle mandorle da intingere nel vino Albana, la zuppa inglese, una specialità a base di crema pasticcera con biscotti imbevuti di rosolio e, in stagione, i fichi caramellati con il formaggio squacquerone.
I buoni vini della Romagna, quali il Sangiovese e il Trebbiano, completano il quadro della gastronomia ravennate per la gioia del palato di tutti i gourmet.

 

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