Castel del Monte

Il castello di Federico II

CASTEL DEL MONTE

Sicuramente fra i più bei castelli d’Europa ed unico nelle sue forme spettacolari, Castel del Monte è stato dichiarato patrimonio UNESCO nel 1996 proprio grazie al suggestivo impianto, senza riscontri in altre realizzazioni dell’epoca.

Assai numerose sono le curiosità ed i misteri che restano irrisolti circa questa particolarissima costruzione in provincia di Bari, fatta costruire tra il 1229 ed il 1249 da Federico II di Svevia, allora sovrano del Regno di Napoli e di Sicilia.
Divenuto re all’età di soli tre anni, Federico II, detto anche “Stupor mundi” per le sue innumerevoli doti, guidò il regno dal 1208 al 1250, circondandosi d’una corte cosmopolita, colta ed itinerante.

Fra tutti i castelli fatti erigere dall’imperatore in Italia meridionale, Castel del Monte è certamente il più grande ed il più importante, sebbene, contrariamente alla maggioranza di essi, non pare che esso abbia avuto funzioni difensive, ma fu invece probabilmente voluto come residenza di caccia, poiché Federico era appassionato di caccia col falcone.

L’imponente edificio è situato nelle vicinanze di Andria, in un punto intermedio fra il castello di Melfi e la reggia di Foggia, dove il sovrano svolgeva la sua attività politica ed amministrativa e fu eretto su una collina che domina una vasta distesa, senza essere dotato di mura difensive né di fossati.
Famoso soprattutto per la sua pianta ottagonale, armonizzata geometricamente da otto torri anch’esse ottagonali, il castello si articola su due piani, composti ciascuno da otto stanze trapezoidali, una per ogni facciata esterna.

Stilisticamente esso appartiene ai primordi dell’architettura gotica nel Sud dell’Italia, anche se sono presenti tracce romaniche ed arabo-normanne ed i capitelli, così come le chiavi di volta, sono ornati da bellissime sculture che indicano contatti con le abili maestranze attive in lontani cantieri, come quello di Reims.

Gli influssi derivanti dall’arte nordica si stemperano però alla luce di una chiarezza classicheggiante, mentre il tutto viene assimilato in una struttura dagli evidenti tratti gotici, come palesano sia i tre portali che dal cortile centrale danno l’accesso al pian terreno sia il portale d’ingresso in breccia corallina, con un arco a sesto acuto e due leoni sorretti da colonne (dove non manca, peraltro, l’ispirazione classica all’arco trionfale augusteo).

Purtroppo, molte delle decorazioni e degli ornamenti interni sono andati perduti nel corso dei secoli, così privandoci di ulteriori elementi di giudizio, a causa dei numerosi saccheggi e dell’incuria; dopo la caduta degli Svevi, infatti, il castello fu adibito a carcere, grazie ai muri di notevole spessore, offrì rifugio a nobili famiglie locali in occasione della pestilenza del 1665 e, rimasto incustodito dal XVII sec. in poi, fu spogliato di marmi e sculture, diventando dimora di pastori e briganti.

Solo nel 1876 esso venne riscattato dallo Stato e poté finalmente essere oggetto di lavori di restauro.

Da allora si sono succedute numerose interpretazioni sia sulla destinazione d’uso del particolarissimo edificio, sia soprattutto sulla ossessiva ripetizione del numero otto, che ha fatto supporre un oscuro significato magico: secondo la dottrina esoterica, infatti, l’8 è il simbolo dell’infinito, il numero della rosa dei venti e quello dell’autorità universale, mentre nella simbologia cristiana l’8 rappresenta l’unione dell’Infinito (Dio) con il finito (uomo), tanto che nel IV sec.

Sant’Ambrogio, allora vescovo di Milano, introdusse l’ottagono come forma ideale per i battisteri per sottolineare il significato più profondo del battesimo. Alcuni però hanno sostenuto che le dimensioni scelte per le diverse parti architettoniche siano invece state calcolate in base al movimento del sole nel corso dell’anno, così che la struttura avrebbe una connessione con le teorie astrologiche.

Secondo un’altra suggestiva ipotesi, poi, il fatto che l’ottagono della corte interna non sia regolare (nessun lato è uguale all’altro) non sarebbe un errore delle maestranze, così perfette nell’esecuzione delle altre strutture, ma un fatto voluto, poiché vi sarebbe un rapporto fra l’inclinazione dell’asse terrestre, il fenomeno degli equinozi ed i valori della pianta del cortile, che simboleggerebbe la centralità della terra e con essa quella del potere dell’imperatore.

Ma la grandezza di questo straordinario edificio va oltre i suoi misteri e le molteplici interpretazioni, poiché Castel del Monte, progettato forse dallo stesso Federico II, offre ai suoi visitatori una tecnica di costruzione perfetta, una posizione meravigliosa in Terra di Bari, una preziosa rievocazione della cultura classica, di cui il sovrano fu eccezionale artefice, ma anche un’interessante connessione con i castelli del deserto degli Omayyadi e le strutture architettoniche del gotico cistercense dell’Europa del Nord, con i monasteri fortificati del Vicino Oriente e con quelli dell’Africa centrale.

 

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