Rovigo si scopre...

Rovigo si scopre... Itinerari emozionanti tra arte e natura, storia e archeologia in provincia di Rovigo

Le bellezze d’Italia nei secoli hanno catalizzato l’interesse di poeti, scrittori, musicisti, artisti affascinati dall’arte, dalla storia e dalla magia dei paesaggi. La provincia di Rovigo con il Delta del Po è uno dei tanti esempi che, oltre ad essere set prediletto di grandi registi come Antonioni, Rossellini, Avati, Mazzacurati e tanti altri, è “terra che si scopre” nella mitologia, nell’antichità e nelle leggende che portano ai giorni nostri la memoria di straordinarie civiltà che qui hanno lasciato numerose tracce. 

Uno storytelling infinito che va a nutrire le proposte culturali e turistiche della “Terra tra due Fiumi”, presentate a Milano, in occasione della BIT Borsa Internazionale del Turismo, dal da Rovigo Convention & Visitors Bureau. “Anche nel 2020” spiega Cristina Regazzo, coordinatrice dell’ente di promozione “le IDEEweekend prendono spunto e si sviluppano in parallelo alle mostre d’arte dei Palazzi Roverella e Roncale che si svolgeranno a partire da fine febbraio. Mostre di pittura e fotografia diventate, nell’arco di dieci anni, un importante richiamo di appassionati e viaggiatori, basti pensare che la mostra sul Giapponismo, chiusa il 31 gennaio, ha registrato ben 51.000 presenze con visitatori provenienti da ogni parte d’Italia”. 

Anticipando il 2021, anno in cui ricorreranno i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, Rovigo apre la stagione primaverile con un tributo al sommo poeta a Palazzo Roncale con il progetto “La Quercia di Dante”, ideato e gestito da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Comune di Rovigo, Accademia dei Concordi, Parco Regionale del Delta del Po Veneto (Riserva MAB Unesco), Comune di Ariano nel Polesine. Un percorso che inizierà il 28 febbraio per terminare il 28 giugno, di precisa matrice territoriale che parte da un corposo frammento del monumentale esemplare di Quercus robur che dominava fino al 2013 l’argine del Po di Goro, nei pressi di San Basilio, su cui Dante nel 1321 si arrampicò per orientarsi nell’intrico di acque e boschi che all’epoca ricopriva l’area del Delta del Po, ritrovando così la strada verso Ravenna. 

Palazzo Roncale celebra il Poeta con diverse iniziative, a partire dalla mostra Visioni dell’Inferno a cura di Alessia Vedova, Mauro Carrera, Barbara Codogno, Virginia Baradel), in cui ognuno dei 33 canti sarà accompagnato dalle illustrazioni realizzate da 3 grandi artisti: Gustave Dorè, Robert Rauschenberg e Brigitte Brand. Altri corner presentano antiche edizioni della Divina Commedia, facenti parte del patrimonio librario dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo, oltre a originalissime interpretazioni dell’Inferno dantesco come ad esempio L'Inferno di Topolino, popolare parodia a fumetti della Divina Commedia prodotta dalla Disney. Inoltre, ma anche interessanti conferenze e incontri a tema che faranno da corollario all’intero progetto. 

Natura e archeologia.
 
Immergersi nella natura e nella cultura al Delta del Po è molto interessante grazie a itinerari che nutrono corpo e mente con le storie che solo l’archeologia sa raccontare. I musei di Adria, città etrusca così importante da dare il nome al mare Adriatico, e di Loreo che racconta la vita quotidiana in una mansio di età romana, fanno da splendida cornice agli scavi di San Basilio di Ariano nel Polesine, recentemente riaperti e visitabili mentre sono in corso le indagini.                            

Nel sito preromano di San Basilio si svolgono annualmente campagne di scavo condotte dall’Università di Padova e di Venezia. Gli scavi in corso, la ricchezza dei siti archeologici e dei musei, ne fanno un luogo unico per chi predilige turismo esperienziale.  E’ possibile che utenti esterni possano entrare nello scavo-scuola grazie agli appassionati locali che fanno parte dei gruppi archeologici. Al Museo archeologico nazionale di Adria si può invece provare un'esperienza di osservazione tattile con reperti archeologici originali, per "sentire" attraverso il tocco delle mani l'emozione di una storia millenaria.  Al termine si potrà partecipare a un laboratorio di antiche tecniche ceramiche per capire con gli esperti i segreti degli antichi ceramisti ateniesi ed etruschi. Un turismo slow che, unito alle attività esperienziali condotte nei musei e negli scavi, arricchisce, emoziona e lascia memorie profonde, complementari e indissolubilmente legate alla meravigliosa natura del Parco.

Museo archeologico nazionale di Adria 
Via G. Badini, 59 - 45011 Adria (RO) - Tel/fax 0426.21612 - pm-ven. museoadria@beniculturali.it www.archeoveneto.it 
Immerso in un ampio parco alberato, il museo illustra la straordinaria storia del Basso Polesine, un territorio che ha rappresentato nell’antichità lo snodo dei rapporti tra il mondo mediterraneo, l’Italia settentrionale e la cultura centro europea. La storia di Adria è ricca e complessa: sorta nel VI secolo a.C. come porto fluviale etrusco dove si conducevano commerci con le navi provenienti dalla Grecia alla ricerca di materie prime come ambra baltica, argento e stagno, mantenne anche durante l’età romana il ruolo di cerniera tra Oriente e Occidente. La sua importanza è testimoniata dalle ricche collezioni conservate nel museo archeologico, che comprendono bronzi e gioielli etruschi, ceramiche attiche a figure nere e a figure rosse e una straordinaria raccolta di vetri di epoca romana famosi a livello internazionale. La città attuale, la cui visita merita una sosta immersi in un paesaggio di acque e di storia, è la naturale porta d’ingresso al Parco del Delta del Po, riserva di biosfera UNESCO.

Antiquarium di Loreo
Riviera Marconi 53 – 45017 Loreo (RO) - Fax 0426 669186 - www.archeoveneto.it – www.watermuseumofvenice.com 
L’Antiquarium fu allestito nel 2004 presso la Torre civica del Comune di Loreo, con la finalità di valorizzare la cultura e le tradizioni storico-artistiche dell’area del Delta del Po, creando un polo di attrazione turistica. Il centro focale della raccolta è rappresentato dai materiali rinvenuti negli scavi della grande villa rustica di Corte Cavanella, condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto tra il 1981 e il 1990.                    

San Basilio di Ariano nel Polesine 
Via San Basilio 12 – 45012 Ariano nel Polesine (RO) - Tel. 0426 71200 – 0426 372330 - www.archeoveneto.it   
L’area di San Basilio ha restituito, nel corso degli ultimi decenni, abbondanti materiali relativi all’occupazione di questo territorio sin dall’epoca arcaica (VI-V sec. a.C.), quando il territorio era frequentato da Etruschi, Greci e Veneti ed era centro fiorente di commerci con tutto il Mediterraneo centro-orientale e con l’Etruria.In epoca romana (II sec. a.C.) la costruzione di un’importante via consolare, la Via Popilia, che collegava Rimini con Aquileia, portò alla rinascita di questa parte di territorio, che divenne sede di una stazione di posta, la mansio Hadriani, ampiamente documentata dagli scavi degli anni Ottanta e i cui reperti sono oggi esposti presso il Centro Turistico Culturale. Alla fine dell’Impero Romano sorse qui uno dei più antichi centri di culto cristiano della provincia di Rovigo, rinvenuto nel corso degli scavi più recenti. Ad esso appartengono i resti oggi conservati nell’area archeologica di San Basilio, in particolare un sepolcreto tardoantico con tombe alla cappuccina e il complesso paleocristiano con battistero ottagonale. Da non perdere la Chiesetta di San Basilio di epoca altomedievale facente parte dell’insediamento benedettino. Il pavimento vetrato consente di vedere i reperti ritrovati. Proprio in queste zone è passato Dante probabilmente nel suo ultimo viaggio. Sulla via del ritorno il sommo Poeta non trovando riferimenti sul suo cammino, nell’intrico di acque e boschi che all’epoca ricopriva l’area del Delta del Po, si arrampicò su una grande “rovra” ritrovando così la strada verso Ravenna. La leggenda racconta che fosse la secolare Quercia di San Basilio celebrata con la mostra.












All’inizio della primavera Palazzo Roverella, dal 4 Aprile al 5 Luglio, ospiterà poi una nuova, importante esposizione monografica su Marc Chagall con una selezione di 100 opere tra dipinti su tela, su carta, incisioni e acqueforti pubblicate negli anni in cui si era allontanato dalla Russia. Le opere provengono, oltre che dagli eredi dell’artista che hanno concesso un generoso prestito, dalla Galleria Tretyakov di Mosca, dal Museo di Stato Russo di S. Pietroburgo, dal Pompidou di Parigi, dalla Thyssen Bornemisza di Madrid e dal Kunstmuseum di Zurigo e da collezioni private. 
Si potranno vedere alcuni dei più grandi capolavori di Chagall, dalla Passeggiata all’Ebreo in rosa, a Il matrimonio, Il Gallo, Guanto nero.  
Una mostra dall’indubbio appeal curata da Claudia Zevi che ha scelto di focalizzare l’attenzione su quanto la cultura popolare russa abbia influenzato tutta l’opera di Chagall. Un’iconografia fatta di religiosità che attinge dalla tradizione della favola e dalla cultura popolare russa in una quantità infinita di immagini. 

Marc Chagall e la dimensione onirica. Le IDEE Weekend che il Rovigo Convention & Visitors Bureau pensate per chi visita la mostra di Marc Chagall legate alla dimensione onirica sono un vero connubio tra sogno e realtà!  
Seppure conoscere la storia del luogo sia un filo conduttore imprescindibile e che nel territorio di Rovigo e della sua Provincia ci siano tanti spunti per approfondire la cultura millenaria, la stagione estiva è propizia per rendere il weekend ancora più suggestivo perché Rovigo e il Delta del Po sono famosi per i tramonti che lasciano senza fiato… 
A partire da marzo-aprile (dipende dal meteo) e fino a settembre le visite a musei, palazzi, chiese e le escursioni possono essere programmate anche all’ora del tramonto per poi concludersi con un indimenticabile aperitivo. Un momento piacevole da condividere, anche in modo semplice, con chi abita questi luoghi e, con passione e impegno, cerca di farlo conoscere. Ma non è tutto! Per chi si sveglia presto come le allodole, non mancano le escursioni nel Delta del Po in barca all’alba, magari sulla Sacca degli Scardovari con i pescatori di cozze e vongole che raccolgono “l’oro del Delta” per portare poi i mitili freschissimi nei luoghi di depurazione e distribuzione. E chissà qualcuno potrebbe anche sperimentare una …diversa colazione!                                                                                                
Sempre promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi è la mostra di Robert Doisneau, grande maestro della fotografia, in cartellone a Palazzo Roverella dal 26 settembre di quest’anno al 31 gennaio 2021.  
Insieme a Henri Cartier-Bresson, Doisneau è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Con il suo obiettivo cattura la vita quotidiana degli uomini e delle donne che popolano Parigi e la sua banlieue, con tutte le emozioni dei gesti e delle situazioni in cui sono impegnati.
Chi non ricorda infatti il celebre scatto che immortala quello che da molti è considerato il più bel bacio della storia? L’immagine in bianco e nero di una giovane coppia, indifferente alla folla dei passanti e al traffico della Place de l’Hôtel de Ville di Parigi.

“Non c’è dubbio” – sottolinea in conclusione Cristina Regazzo “che le mostre d’arte costituiscano ogni anno l’evento più atteso nel panorama del nostro territorio, ma questa stagione è speciale, visto il succoso programma delle iniziative culturali, particolarmente ricco e variegato come dimostrano ad esempio l’iniziativa “Respiriamo Cultura” al Museo Grandi Fiumi di Rovigo, i festival di maggio e d’autunno fino al gran finale di ottobre con i festeggiamenti per i 1100 anni delle Torri del Castello” 
Mai così azzeccato appare il motto “Rovigo piccola destinazione…ma grande scoperta! 

 

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