Milano fra '700 e '800

Milano: memorie del mondo culturale sette-ottocentesco

Questo itinerario vi conduce lungo vie del centro storico importanti e particolarmente ricche di memorie del mondo culturale sette-ottocentesco milanese e dello stile neoclassico, il più caratteristico e rappresentato nell'urbanistica milanese.

Da P.za della Scala, imbocchiamo Via Manzoni (M Duomo/Montenapoleone), dal '700 una delle strade più aristocratiche della città. Subito a sinistra, all'angolo con Via Verdi, sorge l'edificio che fu sede del Caffé Cova, famoso perché nell'800 fu ritrovo di illustri scrittori, giornalisti e musicisti milanesi, fra cui Giuseppe Verdi. Distrutto dai bombardamenti, il Cova venne poi ricostruito in Via Monte Napoleone.

Sull'altro lato di Via Manzoni, ammiriamo due opere del celebre architetto neoclassico Luigi Canonica: Palazzo Brentano-Greppi (n.6) e Palazzo Anguissola (n.10). Imbocchiamo poi la stretta Via Morone e spuntiamo nella bella Piazza Belgioioso, su cui prospettano altri due notevoli edifici neoclassici, Palazzo Belgioioso (1781, Piermarini) e Palazzo Besana (1815), e la Casa di Alessandro Manzoni, dove lo scrittore abitò dal 1814 fino alla morte (1873) e compose gran parte delle sue opere, compresi i Promessi Sposi. Il grazioso palazzetto, quattrocentesco ma rifatto nel 1864, è sede del Museo Manzoniano.
Tornati su Via Manzoni, subito a destra (n.12) troviamo il neoclassico Palazzo Poldi Pezzoli, dal 1879 sede del famoso Museo (M Montenapoleone) (orario: ma-ve e do 9,30-12,30 14,30-18; sa 9,30-12,30 14,30-19,30), sorto per iniziativa del nobile milanese Giangiacomo Poldi Pezzoli, che destinò la propria dimora e le collezioni d'arte che vi aveva accumulato "a uso e beneficio pubblico".
Subito oltre il museo si trova il noto ristorante Don Lisander, intitolato al Manzoni ("Lisander" in dialetto milanese sta per Alessandro). Poco più avanti sulla sinistra, di fronte all'imbocco di Via Monte Napoleone, sorge il neoclassico Gran Hotel et de Milan, già Albergo Milano, dove nel 1901 morì Giuseppe Verdi. Nell'ultimo tratto di Via Manzoni risaltano sulla destra due edifici barocchi: la chiesa di San Francesco di Paola (1735, Marco Bianchi) e il Palazzo Gallarati-Scotti (nn.30-34), oltre il quale si apre la moderna Galleria Manzoni, con l'omonimo illustre ed elegante Teatro.
Di fronte, al n.41, troviamo ancora il neoclassico Palazzo Borromeo d'Adda (1825).

Al termine di Via Manzoni, passiamo sotto gli Archi di Porta Nuova, una delle porte più antiche di Milano (è l'ultimo avanzo della cerchia difensiva costruita dai milanesi contro il Barbarossa nel XII secolo), attraversiamo Piazza Cavour e svoltiamo a destra in Via Palestro.
Alla nostra sinistra si estendono i Giardini Pubblici, uno dei parchi più gradevoli d'Italia, creato dal Piermarini nel tardo '700 e poi ampliato nell'800 con interventi che ne accentuarono il carattere di "giardino all'inglese" con un laghetto, ruscelli, finte rocce e montagnette. Dentro i giardini sorgono il palazzo neogotico del Museo di Storia Naturale (1893) ed il Planetario (1930).
Di fronte ai Giardini, al n.16 di Via Palestro, sorge la Villa Reale (M Palestro), un importantissimo edificio neoclassico (fine '700, architetto Leopoldo Pollack) che fu la corte di Eugenio Beauharnais, viceré del Regno Italico (1805-14) creato da Napoleone. Sul retro della villa si trova un bel giardino all'inglese con un laghetto, tempietti, finte rovine ed altre curiosità. Vale la pena di visitarlo anche per dare un'occhiata alla splendida facciata posteriore della villa, considerata fra i massimi capolavori del Neoclassico. Oggi la Villa Reale è di proprietà del Comune: vi si celebrano i matrimoni civili e vi hanno sede due musei d'arte moderna.
Al termine di Via Palestro, svoltiamo a destra sul Corso Venezia, altra bella e importante strada della città. Nel tratto che percorriamo si trovano altri notevoli edifici neoclassici: Palazzo Bovara (n.51): Palazzo Rocca Saporiti (n.40), concepito nel più tipico neoclassico da Giovanni Perego (1812); e il grandioso Palazzo Serbelloni (n.16), (1793, Simone Cantoni). Entrate nel suo ampio atrio col soffitto affrescato di putti e andate a dare un'occhiata al grande cortile porticato sulla destra e al bel giardino sulla sinistra.
Da qui potete proseguire la visita di Milano seguendo l'Itinerario "Milano liberty" oppure addentrarvi nella zona dello shopping elegante imboccando Via della Spiga.

 

Registrazione newsletter

Iscriviti per ricevere la nostra newsletter