Cuneo

Cuneo e la “Provincia Granda”

CUNEO REGINA DELLE VALLI

"Questa valle bisogna averla nelle ossa come il vino e la polenta, allora la conosci senza bisogno di parlarne, e tutto quello che ti sei portato dentro senza saperlo si sveglia adesso al tintinnio di una martinicca, al colpo di coda di un bue, al gusto di una minestra, a una voce che senti sulla piazza di notte".
Cesare Pavese

Paesaggi punteggiati da borghi antichi e castelli arroccati sui dossi che l’autunno colora del rosso-bruno dei vigneti. Colline segnate da grandi valli, scavate dai torrenti a ridosso delle Alpi Marittime, tra i parchi naturali e la sorgente del vasto Po. Una campagna che reca intenso il sapore di vendemmie e mosto, macchie di boschi per tartufi e selvaggina, profumo di terra e di vento avvolgente. E gli occhi si riempiono di un panorama che reca le tracce di una storia secolare: le strade dove passavano gli antichi traffici dei vini, le roccaforti difensive, i luoghi della lotta partigiana descritta nelle pagine di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.
E il gusto di una cucina tradizionale e dei celebri vini piemontesi, frutti di aziende agricole gelose della propria cantina, dove i filari sono baciati dal sole e il nebbiolo diventa barbaresco invecchiando nelle preziose botti di rovere.

Cuneo si protende tra le incantevoli vallate del Pesio, Vermenagna, Gesso, Stura, Grana e Maira, ricche di natura e fascino, arte e storia. Accogliente città di frontiera, ricca di attività e vivace nelle iniziative culturali, fu costruita su una terrazza a forma di cuneo che le dà il nome, e vanta ottocento anni di storia.
Qui la presenza dell’uomo ha i segni di un nobile e civile rispetto.

Lunghe strade porticate e viali alberati partono dalla via Roma, strada principale del centro storico, lastricata e dal caratteristico andamento curvo di impianto medioevale, per arrivare alla vasta e centrale piazza Galimberti, circondata da palazzi neoclassici, e procedere verso la zona nuova della città lungo corso Nizza, la via per la Francia, colma di eleganti vetrine.

Un susseguirsi di portali e chiese antiche, da Sant’Ambrogio alla Cattedrale, il Palazzo del Municipio e le case nobiliari, ornano il centro.

Le vie più strette nascondono tesori come la chiesa barocca di Santa Maria, le chiese di Santa Chiara e Santa Croce, la pittoresca Contrada Mondovì con le caratteristiche botteghe antiquarie e la sinagoga nell’ex ghetto ebraico.

Poi il Teatro Civico Toselli e l’antica contrada del vino, vestigia della città medioevale, dominata dalla chiesa-convento di San Francesco oggi sede del Museo Civico. All’interno sono esposti reperti romani e medioevali a documentare l’antica storia di Cuneo, una splendida raccolta di costumi ed abiti delle valli, ed un’insolita collezione di bambole Lenci.

Esempi di stile liberty e un panorama ad abbracciare i monti circostanti si snodano lungo i tre chilometri dell’ampio viale alberato a platani, per giungere al settecentesco santuario della Madonna degli Angeli.


L’ampia provincia si dirama attraverso le sei valli
: paesi arroccati su colline sinuose, vigneti che si inerpicano, antiche rocche, terre fragranti, specialità gastronomiche e aromi di vini pregiati.

La valle Pesio, con la sua vegetazione rigogliosa e i boschi di abete bianco, accoglie lo splendido Parco Naturale Alta Valle esteso attorno al massiccio del Marguareis e arricchito dall’antica Certosa benedettina, luogo di pace e silenzio.

La valle Vermenagna penetra fino al confine francese segnato dal Colle di Tenda. Famosa per gli sport invernali vanta un prezioso patrimonio naturale: faggete e piante di rara bellezza, uccelli e mammiferi alpini protetti nella Riserva di Palanfré. Celebre il paesino di Vernante per i murales che ne ornano le case riproducendo le vicende di Pinocchio.

La valle Gesso dall’aspetto dolce e dal terreno calcareo, nota fin dall’epoca romana per le sorgenti di acque solforose e le proprietà terapeutiche delle sue terme, prosegue fino alla punta più alta delle Alpi Marittime ricche di massicci cristallini.

La valle Stura alterna conche aperte a gole profonde con pareti a strapiombo, boschi e pascoli, fortificazioni militari e terme, e un affascinante santuario, il più alto d’Europa, eretto ad oltre 2000 metri.

La valle Grana, terra di tradizioni e feste popolari, costellata di abbazie e chiesette immerse nel verde dei monti, è conosciuta per la gastronomia dove spicca il formaggio Castelmagno a Denominazione d’Origine Protetta, che prende il nome dal vicino Santuario dedicato a San Magno.

La valle Maira, regno di una natura superba e intatta, offre scorci incantati e sentieri di castagni e betulle, cappelle rupestri ricche di storia, affreschi medievali e originali architetture alpine. Insolita la Riserva Naturale dei Ciciu con colonne di argilla simili a funghi enormi formatesi in seguito a fenomeni di erosione.

Cuneo e la sua “Provincia Granda” cuore pulsante d’Europa. 
Le Langhe aspre e forti con le ampie vallate e i contrafforti, le colline, i vigneti e Alba la “città delle Cento Torri”, deliziosa capitale in miniatura. Il Saluzzese sede del marchesato, ombreggiato dalla maestosa mole del Monviso. Il Monregalese e la sua storia millenaria testimoniata dai castelli medioevali, dalle chiese romaniche, gotiche e rinascimentali, dai monumenti barocchi e dalle opere lasciate da pittori e poeti originari di questa terra.

ALBA
Alba, di origine preistorica e poi romana, ha una struttura medioevale ed è circondata da torrioni e castelli, le cui pietre raccontano storie antiche che si perdono nel verde delle colline. Al tramonto dell’estate la magia di colori e profumi unici al mondo copre di fascino lo scenario circostante, terra ricca di uve pregiate che nutre il celebre tartufo.
Il cuore antico e vivo della città, tradizionale luogo di passeggio e di commerci, ha salde radici nella storia gastronomica locale: botteghe di tartufi e pasticcerie, enoteche e ristoranti si sviluppano tra edifici medioevali e palazzine liberty.
Al sabato girando tra i banchi colorati del mercato in piazza del Duomo, in via Maestra o nell’antica piazza delle Erbe, l’aroma del tartufo si accompagna al rito della contrattazione delle “trifole”: tutto giocato su olfatto e tatto, premia i cercatori esperti che con i loro fidati cani, hanno percorso sotto la luna i sentieri dei boschi di querce e pioppi, castagni e noccioli, e scavando appena sotto il terreno sono riusciti a scoprire il leggendario “tartufo bianco”.
L’autunno di Alba è colmo di attività, tradizione e folclore: la vendemmia, la “Fiera del tartufo", il "Palio degli Asini" e la “Giostra delle Cento Torri” ricordano il tempo del Medioevo, con la città vestita di drappi multicolori e le sfilate in costume dei borghi cittadini; ma anche la primavera è arricchita dal “Vinum” la manifestazione legata ai vini a denominazione d’origine controllata.
È una terra che armonizza natura e sviluppo offrendo a piene mani arte e storia, ma anche  sapori e gusti di una gastronomia eccelsa e i mille aromi dei suoi vini.

BARBARESCO

Posto a dieci chilometri da Alba, disteso su di una collina e sormontato dalla torre antica, Barbaresco è il paese del vino. Solcato da un’antica strada romana, fu noto sin dai tempi di Publio Elvio Pertinace. Dal vitigno Nebbiolo, nelle verdi valli circostanti si produce il nobile rosso di intenso color granato con riflessi arancio. Il profumo caratteristico, etereo e gradevole, ricorda la viola mammola; il sapore è asciutto e pieno ma vellutato e armonico, ideale con carni e piatti importanti e accompagnato a formaggi forti e stagionati.

BRA
Capoluogo del Roero, situato sull’ultimo lembo al meridione della pianura torinese, vanta origini antichissime, con la sua storia e le sue tradizioni, nel suo alternarsi di macchie e di vigneti. Orgogliosa ma culturalmente aperta, la città conserva notevoli strutture architettoniche. Sulla scenografica Piazza del Municipio sorge il monumento dedicato a San Giuseppe Benedetto Cottolengo e qui si affacciano il Palazzo Comunale, la Chiesa di Sant’Andrea, disegnata da Gian Lorenzo Bernini, e Palazzo Garrone. E poi un rincorrersi di luoghi sacri e palazzi barocchi di antica signoria, tra i quali spiccano la cupola e il campanile della chiesa di San Giovanni Battista, il santuario della Madonna dei Fiori, la quattrocentesca Casa Traversa, il Palazzo di Città, e la Zizola, una rotonda con cupola e belvedere che domina il paese e l’intera pianura dall’antica Rocca Ponteria.
Aziende vinicole di ottimo nome e caseifici d'eccellenza, dai quali proviene il gustosissimo formaggio Bra, sono il segno che i sapori della vecchia civiltà contadina non sono stati dimenticati.

CHERASCO
È la "città dalle mura stellate", in cui ogni angolo è intriso di storia ed evoca tempi e immagini di epoche passate, offrendo uno splendido sguardo sulle Langhe. Arroccata su uno sperone e circondata da quattro torri romaniche Cherasco è stata nel corso dei secoli punto strategico, teatro di battaglie e di trattati di pace. Nel centro storico della cittadina, un tempo protetta da un tracciato murario quadrangolare, di cui oggi rimane il bastione a stella, si allineano le case medioevali, La Torre Civica, la Chiesa Romanica di San Pietro, la delicata facciata della Chiesa della Madonna del Popolo, il Castello Visconteo risalente al XIV secolo e alcuni palazzotti barocchi.

RACCONIGI
Conserva la Residenza Reale Sabauda, dimora tra le più affascinanti ed amate dal casato piemontese, arricchita dalle opere realizzate attraverso i secoli dai migliori artisti europei.
È  circondata da un immenso parco piacevole da visitare nella bella stagione, dal quale si raggiunge il complesso neogotico delle Margherie. Vicino alla tenuta reale si trova l’Oasi Naturalistica della LIPU per il ripopolamento delle cicogne bianche e di altre specie migratrici.

SALUZZO
L’antica Torre Comunale si slancia nel cielo a dominare i palazzi, vicino al campanile gotico di San Giovanni, sullo sfondo è stagliata l’imponente vetta del Monviso. È Saluzzo, aristocratica capitale del marchesato, che nel Quattrocento raggiunse l’apice dello splendore. Perla della provincia, ricca di cultura e di storia, si mantenne indipendente per quasi cinque secoli.
Il castello dei marchesi, la Castiglia, sorge nel centro storico di impianto medioevale, case basse e stradine strette con le storiche botteghe di ebanisti e intarsiatori.
L’artigianato del mobile e la produzione artistica di alto livello hanno portato al paese prosperità economica. Unici i tesori che si possono ammirare: la Cattedrale, l’ex monastero dell’Annunziata, Casa Cavassa, capolavoro del periodo rinascimentale, che ancora conserva le decorazioni originali arricchite da una splendida collezione d’arte. Tutto il saluzzese è ricco di fascino. Il famoso “Castello della Manta” si eleva sulla collina dominante il paese, e conserva un ciclo di affreschi di dame e cavalieri tra i più belli del gotico cortese europeo. La “Cappella Marchionale” e la chiesa della “Collegiata di Revello” sono ricche di opere del rinascimento e dell’arte barocca. La vicina Abbazia cistercense di “Santa Maria di Staffarda”, risalente al XII secolo, è un incantevole complesso formato dalla chiesa e dall’annesso chiostro, dalle sale dei monaci e dalla foresteria, che agli elementi romanici intrecciano linee alte e slanciate, archi a sesto acuto e contrafforti.

SAVIGLIANO
Cuore della “Provincia Granda”, si sviluppa attorno alla medioevale Piazza Santarosa, con le deliziose facciate in cotto, i bassi portici, le finestre ogivali, archi e logge che rivelano il fascino delle origini di libero comune.
Numerosi gli antichi edifici che adornano la città: il rinascimentale Palazzo Taffini d’Acceglio, il Palazzo Muratori Cravetta del tardo Cinquecento, le chiese di San Pietro e di Sant’Andrea, il Museo Civico e la Gipsoteca Calandra collocati nell’antico convento di San Francesco.

FOSSANO
Quattro le torri angolari, visibili già in lontananza, ad accogliere il visitatore: sono i bastioni del Castello degli Acaja, simbolo della vivace cittadina che ancora conserva spaccati della sua antica storia. Dai portici e palazzi in stile barocco della via Roma, al pregevole complesso dell'ospedale Maggiore con la chiesa della Santissima Trinità, al settecentesco Duomo.

MONDOVÌ
Ridente e dolce”, come nei versi del Carducci, l’antico borgo di Mondovì Piazza sorge sulla collina, guardando giù verso la città nuova, all’orizzonte le montagne aguzze e gli ultimi sprazzi distesi delle Langhe. Il Moro simbolo della città, scandisce le ore sulla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, mentre le strade e le gradinate salgono ad incontrare il Duomo, con i resti della cattedrale cinquecentesca, la chiesa della Missione dai preziosi affreschi, il Vescovado sede dell’antica università, fino ai giardini del Belvedere, che racchiudono la trecentesca torre dei Bressani, ed offrono un incantevole panorama dei monti circostanti. Poi la Piazza Maggiore, la chiesa della Misericordia, lo storico ghetto ebraico con la suggestiva Sinagoga. I dintorni sono ricchi di monti e sentieri, rifugi in quota, piste nevose e suggestivi boschi, ponti romani, ruderi ed archi, valli dalle vecchie case con tetti di paglia di segale. Qui sorge il “Santuario di Vicoforte”, con la maestosa cupola ellittica di Francesco Gallo, la più grande al mondo.

LIMONE PIEMONTE
È simbolo di montagna, 100 chilometri di piste innevate ed impianti di risalita, in un unico comprensorio, la “Riserva Bianca”, esteso dal capoluogo a Limonetto. Ideale per praticare ogni tipo di sport invernale, offre sole e passeggiate sullo sfondo sognante del panorama dell’arco alpino meridionale. Il centro storico caldo e accogliente si sviluppa attorno all’antica parrocchia gotica ed ai palazzi patrizi, con la storica Fontana Blu, che dissetò Papa Pio VII. Limone regala incontri e relax, caffè ricercati e paradisi gastronomici, locali alla moda, negozi di ogni tipo e il mercato del Giovedì, regno dell'antiquariato. Numerose le occasioni di divertimento sportivo: piste di pattinaggio, golf club, palestra e campi da tennis, pallavolo, calcio, e free climbing.


LA SORGENTE DEL GUSTO
Viaggiare alla ricerca di originari sapori tra castelli e vigneti, percorrere i sentieri prelibati delle specialità cuneesi sarà un’esperienza indimenticabile.
Da ottobre a dicembre è la stagione ideale: il Monregalese, le Langhe e il Roero nascondono vallate preziosissime dove tra querce e pioppi, salici e tigli, cresce il tartufo bianco, delizioso frutto della terra, vero e proprio tesoro sotterraneo. Con il suo intenso profumo e l’originale sapore è uno dei “gioielli” più misteriosi del regno vegetale.

In tavola, il tartufo dona una sublime fragranza alle antiche ricette della cucina locale, legandosi ottimamente sia con gusti forti come le acciughe e la selvaggina o tenui e delicati, come le tagliatelle fresche al burro e formaggio.
I funghi e le lumache della valle Vermenagna, le castagne della valle Pesio, i delicati frutti di bosco, le famose nocciole delle Langhe, le mele zuccherine, ortaggi e cereali, granturco, farro e segale dipingono un quadro di prodotti tipici di una terra compatta e generosa.

I formaggi a Denominazione d’Origine, sapori unici, vanto e gioia per il palato, hanno i nomi di Raschera e Castelmagno, Toma Piemontese, Bra Duro e Tenero, Murazzano e del celebre Grana Padano.

Ottimi ristoranti e trattorie offrono piatti classici e piaceri pregiati.
Tra gli antipasti Pan di Crue con castagne; tra i primi: Polenta di Castagne o di Grano Saraceno, Gnocchi, Fonduta, Minestra di riso, latte e castagne densa e cremosa, Zuppa di fontina al tartufo con pane e fiocchetti di burro, Agnolotti del “plin”, Tajarin ai funghi e tradizionali Risotti: con le rane, con la trippa, con le punte di asparagi e al Barolo.

La Bagna Cauda a base di olio, latte, acciughe e aglio, cardi e peperoni invita alla convivialità.

L’Insalata albese al tartufo e panna con delicate punte di asparagi è sapore colto e raffinato.

Gli allevamenti di Bovini di Razza Piemontese, Agnelli Sambucani, e Suini dalle carni fresche e rosee, che offrono salumi di alta qualità, sono la base per secondi piatti importanti: Polenta e Doba (stracotto) di Vitello, Gran Bollito alla Piemontese da accompagnare con il Bagnet Verd, Brasato al Barolo, Pollo ripieno alle castagne, Piatti di Lumache al Verde con cipolle, carote, alloro e vino bianco.

Decorano la cucina: i Dolci di cioccolato e nocciole, i famosi “Baci”, i Marrons Glacés, tradizionale ricetta borghese, il Flan e il Salame di Castagne, il Montebianco con castagne, panna, zucchero, cacao e rhum, il Bònet, “berretto” a base di uova, cacao, latte e amaretti.

Un trattamento a parte meritano i celebri Vini, pregiati prodotti del cuneese a Denominazione di Origine Controllata.
Nomi che racchiudono il colore, l’aroma e il calore delle valli, simboli di tradizione e cultura, estesa sia in ambito nazionale che internazionale.

Produzioni di prestigio, che interessano oltre 80 comuni della “Granda”. Barbaresco dal sapore forte e deciso, Barolo austero e intenso, Nebbiolo d'Alba, lo speziato Pelaverga, Roero, Moscato, Dolcetto rosso rubino e Arneis bianco e profumato.
 

 

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