Verbania

Verbania, una provincia fiorita

Se fosse un dipinto, sarebbe una Primavera, vestita di fiori e profumi. Invece questa città, che per la posizione panoramica può essere considerata la “Signora del Lago”, è una neonata provincia, ma una città dalla lunga storia.

Basti pensare che Verbania è nata nel lontano 1939 grazie all’unione dei piccoli comuni di Intra e Pallanza  località che oggi la compongono pur conservando i loro nomi. Forse non tutti sanno che Verbania è molto rinomata per una speciale caratteristica: i fiori, grande passione della città, ricambiata da fioriture rigogliose e colorate che accendono le rive del lago con i loro colori, e vestono i dintorni di un abito profumato.
Una vera reggia floreale  è rappresentata dall’incantevole Villa Taranto, gioiello architettonico realizzato dal romantico scozzese Neil McEacharn, che vanta con orgoglio la peculiarità di essere uno dei complessi giardini botanici più famosi e ricchi del mondo, comprendente addirittura oltre 20000 specie di piante carnose e profumatissime. La sua particolarità è rappresentata dal fatto di offrire fioriture diverse durante l’anno, motivo in più per attirare l’attenzione di tutti gli amanti della natura.
Ma basta poco per capire che qui, sulle rive del lago, i fiori costituiscono una sorta di magico filo d’Arianna, che collega meraviglia a meraviglia. Di fiori infatti pullula anche Villa San Remigio che vanta un parco fantastico, in una armonia floreale che ondeggia dal bosco alle terrazze all’italiana, al fascino romantico del giardino all’inglese. Una residenza che parla anche d’amore: si racconta infatti che fu costruita per volontà di due giovani e nobili innamorati amanti dell’arte. Insomma, gli ingredienti per costruire l’incanto non mancano in nessun angolo della città, e non si deve perdere una passeggiata per le stradine che nascondono, dietro un angolo, dopo un bivio, sorprese piacevoli e inattese, come Villa Giulia, sita nel grazioso centro storico, con il suo particolarissimo giardino affacciato sul lago, vero centro di eventi e di cultura, come ben testimoniano varie manifestazioni. E proprio sul terreno delle manifestazioni si muovono storia e quotidianità. Perché un evento imperdibile è la sfilata dei carri di fiori sul lungolago di Pallanza che, come mostrano le foto ingiallite dal tempo, vanta una lunghissima tradizione, sin dai tempi in cui i nobili agghindavano di fiori auto e biciclette e sfilavano in un allegro corteo. Oggi la festa costituisce ancora un evento particolare, e il visitatore che capiti a Pallanza in Settembre, potrà lasciarsi affascinare dai colori e dalle strane forme di vere e proprie…sculture di fiori!
Bastano pochi indizi per capire che in questa splendida cornice naturale il paesaggio gioca un ruolo così preminente che gli è stato addirittura dedicato un museo, sito in uno dei più antichi palazzi, il Palazzo Viani Dugnani che tra le sue opere vanta sculture dell’italiano Arturo Martini, insieme ad opere lombarde e venete di pittura, e alla gipsoteca Trubetzkoj, dove vengono conservati gessi di pregio.
Nella parte di Intra, vera e propria stazione commerciale, si può ammirare il porto lacustre importante fin dai tempi più remoti. Questa preminenza ha condotto nei tempi ad opere sorprendenti che ancora oggi si possono ammirare, non soltanto utili, ma anche belle, come la tettoia del vecchio imbarcadero realizzata nel 1800.
Chi visita la zona di Intra non dimentica in genere di tornare in un giorno decisamente fuori dall’ordinario, il Sabato, per il suo pittoresco mercato acceso di bancarelle colorate e luccicanti, che addirittura richiama visitatori e turisti anche dalla vicina Svizzera.
La zona di Intra conserva un particolare fascino barocco, come testimoniano i suoi palazzi d’epoca, ridondanti e suntuosi nelle loro forme arricciate ed arzigogolate, che rendono incredibilmente intrigante l’area del centro storico.
Allontanandosi, si riceve un ultimo saluto ad effetto: il brillare alla luce del sole della cupola della basilica di San Vittore, ben visibile simbolicamente da lontano, che insieme alla graziosa chiesa seicentesca di San Fabiano costituisce una interessante testimonianza degli edifici religiosi della zona.

I dintorni di Verbania

Arona

In un girotondo di portici tra luce ed ombra, si snodano le vie acciottolate e affusolate del centro storico di Arona, comune del lago Maggiore caratterizzato da una bellezza rara e delicata, e da particolarità che accendono l’interesse. Arona è stata patria di San Carlo Borromeo, e a lui è dedicata una statua gigantesca, davvero particolare perché vi si può accedere tramite una scala interna. Tale Colosso, che vide la fine dei lavori nel 1698, doveva completare il panorama di un Sacro Monte voluto dal fratello Federico Borromeo per celebrare la figura del Santo. Purtroppo oggi ne rimangono soltanto tre cappelle, ma il fascino del luogo è rimasto intatto.
Da ammirare anche la bella Villa Ponti, che ospitò Napoleone I, e la zona antica e centralissima di Piazza del Popolo con l’antico broletto. Tra le antiche vie ancora si respira il fascino di una volta, l’odore del lago, un cancello che cigola, che attira l’attenzione verso un giardino nascosto e racconta di stradine acciottolate che si inerpicano con  tranquillità nella zona del centro antico di Via del Forno, dove una volta, come indica il nome, si faceva il pane.

Baveno
Antico centro abitato, Baveno si affaccia sul lago portando sulle spalle secoli e secoli di storia, se si pensa che l’antica “Bavenum” è presente in documenti del X secolo. La sua fortuna è stata legata a personaggi di rilievo che alloggiarono nelle sue caratteristiche ville, come Villa Henfrey, detta anche Villa Branca, che offrì ospitalità alla Regina Vittoria D’Inghilterra, Winston Churchill e il poeta romantico dai capelli spettinati dal vento Lord Byron, che con le sue parole fece fremere la sua epoca.

Stresa
Il suo nome alle origini era “Strixa”, e significava “striscia di terra”, a testimonianza del fatto che doveva essere un centro di dimensioni molto modeste. Fu amata da nobili famiglie come i Visconti e i Borromeo, e divenne un luogo turistico sin dall’Ottocento, come testimoniano racconti di viaggiatori che durante il loro Grand Tour si fermavano volentieri a Stresa. Tra i visitatori celebri, Stresa ricorda Charles Dickens ed Ernest Heminguay. Le numerose ville che punteggiano la città conservano intatto il loro silenzioso splendore, vigili sentinelle del passato. La natura fa capolino un po’ ovunque, tra gli edifici liberty, e accompagna instancabilmente il visitatore amante delle escursioni. Infatti dal monte Mottarone è possibile intraprendere bellissime escursioni, soprattutto quelle verso un giardino incantevole, Alpinia, tipica “collezione” all’aperto di piante montane, un vero giardino delle fate.

Belgirate
Magica ed coinvolgente con il suo clima dolce e il suo panorama, Belgirate ha ispirato lo scrittore francese Stendhal, che qui ha scritto la sua “Certosa di Parma”. Caratteristico gioiello è rappresentato da Villa Treves, che deriva il suo nome dal noto editore italiano. Qui furono ospitati a diverse riprese ospiti illustri.  La località prende il suo nome da “bel girare”, derivato dalla forma armonica che qui prende il golfo naturale, da cui ammirare la vista delle belle Isole Borromee.

Bèe
Il lago lo vede da poco lontano. Posta in posizione sopraelevata, Bèe porta un nome quantomeno curioso, legato nientemeno che al belato delle pecore, che sono ricamate anche sullo stemma del centro abitato. Nota per le escursioni che da qui possono avere un valido punto di partenza verso il Monte Cimolo, reca anche tesori artistici come la bella “Divina Pastora”, affresco settecentesco dipinto sulle pareti del centro storico antico.

Gastronomia: un itinerario attraverso i sapori del lago…
Le ricette tipiche della zona hanno una lunga storia che è fatta di tradizione e di innovazione. Non bisogna dimenticare infatti che le nobili famiglie che usavano trascorrere lunghe vacanze sul lago, un tempo portavano con sè i loro cuochi, per trasformare gli ingredienti che il lago offriva in piatti in grado di incantare ogni palato.
E proprio partendo dagli antipasti, emerge immediatamente un ingrediente che contraddistingue la gastronomia della zona di Verbania, il pesce. Le alborelle fritte, piccoli e gustosissimi pesci di lago, vengono servite accompagnate tradizionalmente da salvia fritta, mentre l’insalatina tiepida a base di gamberi di torrente rappresenta un antipasto delicato e raffinato
Passando ai primi piatti, non si possono dimenticare i caratteristici gnocchetti del verbano, dal colore verde conferito dalle erbette con cui viene realizzato il loro impasto, a base di patate. Un velo di burro basta poi ad arricchire un piatto che di per sé è già completo nella sua semplicità.
E se il riso in genere si presta ad essere condito in un’infinità di modi e varianti, quello al ragout di lago, rappresenta una ricetta indiscutibilmente rappresentativa dei prodotti locali. Viene infatti realizzato da un’armonia di sapori data dai vari pesci del lago tra cui spiccano il persico, l’anguilla gamberi, trote e lucci, e vino bianco, un piatto dalla delicatezza incredibile, in grado di incantare ogni palato. Anche il filetto di pesce persico alla Borromeo rappresenta un piatto della tradizione. La sua semplicità non deve ingannare, perché in essa sta il segreto della sua delicatezza. I filetti di pesce vengono dorati, e guarniti con funghi e capperi. Un secondo piatto, sempre a base di pesce, che combina sapori differenti in una inaspettata armonia, è il Coregone spinato al gorgonzola, in cui il pesce di lago viene abbinato al formaggio, sciolto con la panna e spolverato di erba cipollina.
Tra i dolci spiccano ancora ingredienti semplici e genuini, come il pane raffermo e i gherigli di noce che rendono speciale la semplicissima Torta di pane della tradizione.
Quando la stagione lo permette, non bisogna lasciarsi sfuggire un tipico dolce stagionale, la Spuma di Castagne con salsa, dolce raffinato dal sapore particolare.

 

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