Bergamo

Bergamo: città dei Mille

Città antichissima e di grandi memorie storiche e artistiche, Bergamo appare da lontano con il suo profilo irregolare di torri e campanili, cupole e palazzi, che dall'alto del colle digradano verso il piano e sembrano essere stati posti in questa posizione per meglio osservare l'ampio spazio della pianura di fronte e insieme il succedersi di valli e montagne -le Alpi Orobie- alle loro spalle.

Bergamo città d'arte, immersa in un territorio denso di tradizioni, ricco di splendide bellezze naturali, punteggiato anch'esso di preziose testimonianze artistiche, due patrimoni inestimabili - quello della città e quello della provincia - dal carattere unico.

Per conoscere Bergamo ed il suo stretto legame con l'arte si può partire dalla Città Bassa, la parte più moderna ai piedi del colle.
Articolata in una serie di borghi raccordati dal "Sentierone", il luogo del passeggio cittadino, dietro l'immagine dinamica e commerciale la città nasconde autentici tesori: primo fra tutti l'Accademia Carrara, una delle più importanti pinacoteche italiane, sede di mostre di rilevanza internazionale e nelle cui sale si raccolgono stabilmente capolavori di Raffaello, Tiziano, Botticelli, Mantegna, Tiepolo, oltre ai grandi della pittura bergamasca, come Palma il Vecchio, Baschenis, Moroni e Fra' Galgario.

Ma Bergamo è anche la patria d'elezione di un grande artista del '500, il veneziano  Lorenzo Lotto, che nel corso del suo lungo soggiorno bergamasco raggiunse le forme più alte della sua arte. Nella Città Bassa si trovano alcune fra le maggiori espressioni del suo stile, racchiuse nelle tre celebri pale raffiguranti la Vergine in trono e poste nelle chiese di San Bartolomeo, San Bernardino e Santo Spirito.

Oltre che nella figura di Lotto, il legame di Bergamo con Venezia si legge in moltissime altre trame della sua storia, della sua arte, della sua architettura. Ascendendo infatti verso la parte alta della città, il cammino è sbarrato dagli oltre cinque chilometri della cinta muraria, una delle più importanti testimonianze del genere risalenti al '500: la Repubblica di Venezia ne iniziò la costruzione nel 1561, facendo di Bergamo una poderosa fortezza sul confine con lo Stato di Milano.

Attraverso una delle quattro porte che si aprono nel grandioso anello delle mura, si accede alla Città Alta, quel gioiello d'aspetto medievale che nasconde il suo cuore dietro un dedalo di vicoli lastricati di ciottoli e piccole piazze, palazzi quattrocenteschi, chiostri, giardini e fontane. Una volta raggiunto questo cuore, ecco che vicoli e stradine si aprono in una delle più belle piazze del mondo, dal perfetto equilibrio urbanistico, la quattrocentesca Piazza Vecchia.
Dominata dal porticato Palazzo della Ragione e dalla Torre Civica, su di essa si affacciano alcuni degli edifici più significativi della città, come il Palazzo del Podestà veneto e quello della Biblioteca Angelo Mai, che racchiude rari manoscritti e libri preziosi.

Attraverso i portici del Palazzo della Ragione si raggiunge poi il culmine  della bellezza artistica di Bergamo, la piazzetta del Duomo, il cui spazio ridotto è circondato da capolavori architettonici quali la Cattedrale del Duomo, la Basilica di S. Maria Maggiore, la Cappella Colleoni e il Battistero.
La Cappella Colleoni, costruita dall'Amadeo, è considerata una delle principali opere artistiche del Rinascimento lombardo, mentre la Basilica, edificata nel 1137 in stile romanico, racchiude uno sfolgorante interno barocco, dove l'apice artistico è raggiunto, nel coro, dalle mirabili tarsie in legno eseguite su disegni del Lotto.

Il Lotto è ancora protagonista in altre chiese di Bergamo (le due dedicate a S. Alessandro e S. Michele al Pozzo Bianco) e della provincia, come a Sedrina, a Celana di Caprino, a Credaro e a Trescore Balneario, ma il territorio bergamasco vanta molte altre valenze culturali. Da ricordare senza dubbio Caravaggio, patria del grande Michelangelo Merisi detto "il Caravaggio", ma anche la vicina Treviglio, S. Pellegrino, Romano di Lombardia, Lovere, Alzano Lombardo, Clusone e Crespi d'Adda.
 
LA "BERGAMASCA", UN MOSAICO DI LUOGHI E SAPORI
Territorio vasto e geograficamente variegato, la provincia di Bergamo, la cosiddetta "Bergamasca", è uno splendido avvicendarsi di pianure solcate da lunghi fiumi e di colli vitati che digradano verso le atmosfere mediterranee dei laghi, sormontati dalla maestosità delle Alpi Orobiche. Annunciate dalla larga catena delle prealpi, le montagne sono interrotte da numerose valli, piccole e grandi, larghe e strette, lunghe e corte. Un territorio che vanta numerose peculiarità, le quali inevitabilmente si riflettono anche sugli aspetti produttivi di un'agricoltura e di una cultura alimentare dalle quali sono scaturiti prodotti superbi.
Per valorizzare e tutelare il gusto più autentico e la tradizione di tali prodotti, la Camera di Commercio di Bergamo dal 1997 ha sviluppato il progetto sintetizzato nel marchio di garanzia "Bergamo - Città dei Mille…Sapori". Tale marchio garantisce il rispetto di appositi disciplinari di produzione, identificati in base ai criteri di preparazione caratteristici della tradizione locale. Per conoscerli prima di assaggiarli, lo strumento messo a disposizione dalla Camera di Commercio è la guida "Prodotti Tradizionali Bergamaschi".
Per scoprirli direttamente sul posto ci si può inoltre avvalere di un altro marchio di garanzia promosso dalla Camera di Commercio: "Hotel di Qualità", un segno distintivo per quegli alberghi della provincia di Bergamo che rispondono a determinati requisiti e si impegnano ad offrire e a mantenere un alto standard qualitativo di servizio a tutela dell'ospite.
 
Il "viaggio" dei sapori
Imboccando, dunque, da nord verso sud l'itinerario gastronomico che porta alla scoperta dei luoghi e dei prodotti nati in queste terre, si può partire attraversando la lunga Valle Brembana. Incuneata fra le Alpi e le prealpi Orobiche, essa vanta una straordinaria tradizione casearia. Il portavoce fra tutti è il Formai de Müt dell'Alta Valle Brembana Dop, il classico ed aromatico "formaggio di monte" degli alpeggi locali, ma il marchio della Camera di Commercio tutela altri svariati prodotti: Agrì, un piccolo formaggio fresco di latte vaccino o caprino; Branzi, un formaggio stagionato dolce e delicato; Strachitund, una variante artigianale, di grandissimo pregio, del più famoso Gorgonzola.
Scendendo verso la piccola Val Taleggio si incontra la patria d'origine del famoso Taleggio Dop, un grasso "stracchino" dall'aroma inconfondibile.
La strada scende ancora sino ad incontrare Bergamo e il vasto territorio della pianura. Qui si producono formaggi come i soffici Caprini de la Bergamasca, prodotti esclusivamente con latte di capra e la Torta Orobica, delicata e cremosa, dall'aroma tipico, oltre a tutta una serie di famosi formaggi Dop quali Gorgonzola, Grana Padano, Provolone Valpadana e Quartirolo. Ma rinomata è anche la lunga lista di salumi tipici: il Codeghì de la Bergamasca, un piccolo ed aromatico salsicciotto da gustare al meglio cotto alla griglia; il Lard de la Bergamasca, una delizia un tempo molto diffusa come riserva annuale di grasso; la Loanghìna de la Bergamasca, una lunga salsiccia aromatizzata con vino rosso e spezie; la Pansèta de la Bergamasca, una pancetta piegata a libro, steccata, cucita e legata a mano prima della stagionatura; il Salàm de la Bergamasca, caratterizzato dalla presenza di muffa sul budello a fine stagionatura e dall'aromatizzazione con vino rosso, spezie e aglio.
Prodotti da accompagnare all'immancabile Polenta de la Bergamasca, ma da affiancare anche alla Scarola Gigante di Bergamo, un'insalata autunnale e invernale tipica delle prealpi orobiche. Un cenno a parte meritano poi altre preparazioni gastronomiche: innanzitutto la pasta ripiena, ovvero gli ormai famosi Casonsèi de la Bergamasca, dove una sfoglia sottile rinchiude un cuore di pasta di salame, carne bovina arrostita, uova, Grana Padano, amaretti, uva sultanina, pera Spadona e spezie. Si chiude con i dolci, dei quali portavoce è la Polenta e Osei, a base di strati di pan di Spagna farciti di crema di burro al cioccolato e nocciole e ricoperta da una sfoglia di marzapane giallo sormontato da uccellini di marzapane al cioccolato. Non dimentichiamo però la soffice Turta del Donizèt, dedicata al grande compositore bergamasco Gaetano Donizetti e arricchita da ananas e albicocche canditi. Infine, tipica di Treviglio, ecco la Turta de Treì preparata con pasta frolla farcita di mandorle per celebrare la festa della Madonna delle Lacrime al Santuario di Treviglio.
L'ideale "via dei sapori" procede ora ad est e si dirige verso i tepori lacustri del Lago di Endine e del Lago d'Iseo, dove assaggiare lo Stracchino Bronzone dal gusto leggermente acidulo e deliziarsi con l'aromatico olio extra vergine di oliva Sebino, facente parte della Dop Laghi Lombardi, la più settentrionale d'Europa.
Prima di dirigere ancora i passi verso le valli montane, nella fascia collinare che va dal fiume Adda al Lago d'Iseo, si incontrano però i colli ricoperti di vigneti della Valcalepio, dove si producono eccellenti vini sin dall'epoca romana. Oggi questa è un'area Doc, dalla quale arrivano il Valcalepio Rosso, il Riserva, il Bianco e il pregiato Moscato Passito, prodotto con le locali uve Moscato di Scanzo.
Ritemprati dai dolci effluvi di Bacco, i passi possono risalire verso la Valle Seriana, dove merita una sosta Parre, patria di uno storico piatto di pasta ripiena quali i tradizionali Scarpinòcc de Par, a base di Grana Padano, aglio, prezzemolo, burro, spezie, uova e latte.
Infine ecco l'estremo lembo nord-orientale della "Bergamasca", la Valle di Scalve, dove gustare l'onnipresente formaggio tipico delle malghe locali, ovvero la delicata ed aromatica Formaggella della Valle di Scalve.
 

 

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