Monza e Brianza

Villa Reale di Monza

Il gioiello della Lombardia

Uno dei più affascinanti tesori dell’arte, della storia e della cultura italiana: la Villa Reale di Monza, dopo due anni di restauro, si presenta in tutta la sua originaria bellezza e accoglie i visitatori con programmi speciali, mostre ed eventi.

I lavori di restauro, curati da Nuova Villa Reale Monza Spa (società controllata da Italiana Costruzioni Spa), hanno riportato in vita:

1) il piano terra (con i suoi mosaici Liberty) è la sede de Le Cucine di Villa Reale, un progetto ideato e gestito da F&De Group. Le Cucine offrono tanti appuntamenti per assaporare i piatti della tradizione lombarda nel suggestivo contesto del Lounge bar, del ristorante Conviviale e del ristorante Gourmet, nelle sale arricchite dagli arredi dei migliori brand italiani di design. Accessibile a tutti, dalle 9 alle 24, 7 giorni su 7, il piano terra è diventato un ambiente polifunzionale, che ospita il bookshop della Villa e altri spazi ludici e formativi.

2) il primo piano nobile (con le sale di rappresentanza appartenute a Umberto e Margherita di Savoia: la sala delle feste; degli arazzi, del trono e degli uccelli; la sala da pranzo ufficiale e di famiglia e la sala bianca) ha una vocazione tutta legata agli eventi.

3) il secondo piano nobile (con gli appartamenti privati per gli ospiti, caratterizzati da ori e stucchi commissionati da Umberto e Margherita per la breve visita degli imperatori di Germania e gli appartamenti contigui del Principe di Napoli - il futuro Vittorio Emanuele III - e della Duchessa di Genova, mamma della stessa Regina Margherita) è museo e sede di grandi mostre. Dal 30 ottobre 2014 al 6 aprile 2015, il secondo piano nobile ospita la mostra del fotoreporter Steve McCurry “Oltre lo sguardo”, una selezione di 150 scatti della sua produzione fotografica, un reportage di colori, volti e paesaggi da tutto il mondo. Questa mostra spinge i visitatori “Oltre lo sguardo” alla ricerca di una dimensione quasi metafisica dello spazio e dell’umanità che lo attraversa. La mostra si sviluppa a partire dai lavori più recenti di Steve McCurry che raccontano l’avventura della sua vita e della sua professione anche grazie ad una serie di video costruiti intorno alle sue testimonianze.

4) il Belvedere (con l’allestimento a firma dell’Arch. Michele De Lucchi delle sale in cui ammirare i graffiti lasciati sui muri dai tempi della Biennale d’Arti decorative a quelli delle famigli istriane che in queste sale hanno vissuto, incorniciati dalle travi in legno del Piermarini) a partire dal 14 dicembre 2014 è diventato sede espositiva del Triennale Design Museum, con “La Bellezza Quotidiana”, una selezione di oltre 200 pezzi della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale. Questa mostra ripercorre le innovazioni, le sperimentazioni e l’eterogeneità del design italiano dagli anni cinquanta a oggi, con lavori di grandi Maestri come Gio Ponti, Franco Albini, Piero Fornasetti, Bruno Munari, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e di designer dei nostri giorni come Lorenzo Damiani e Martino Gamper, Fabio Novembre e Formafantasma. In mostra un corpus di pezzi fra i più rappresentativi in termini di innovazione formale e tecnologica applicata al prodotto: dalla serie Bombé di Alessi del 1945 alla Lettera 22 di Marcello Nizzoli per Olivetti del 1950 alla Arco di Achille e Pier Giacomo Castiglioni del 1962 per arrivare alla carriola Carry-on di Francesco Faccin del 2013. L’allestimento è di grande pulizia formale: come basi degli oggetti sono previste casse da imballo di legno naturale, che creano un armonioso dialogo fra gli oggetti stessi e l’architettura preesistente.

5) il Serrone della Villa,(con 100 metri di lunghezza, 26 finestroni arcuati che si affacciano sul roseto) progettato dal Piermarini, conteneva piante esotiche rare. Tra il 27 settembre 2014 e l’15 marzo 2015, ospita la mostra “Giorgio de Chirico e l’oggetto misterioso”. L'esposizione presenta oltre trenta opere con l'obiettivo di illustrare il tema dell'oggetto misterioso tramite soggetti, stili e tecniche della produzione artistica di Giorgio de Chirico, uno degli artisti più importanti e poliedrici del panorama italiano del Novecento. Lungo il percorso espositivo, le opere sono accompagnate da video, racconti e suoni, per un'immersione completa nella vita e nell'arte del Maestro metafisico.

Cenni storici
La Villa Reale di Monza è stata costruita per volontà dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria tra il 1777 e il 1780 come residenza estiva per il figlio Ferdinando d'Asburgo, governatore generale della Lombardia austriaca e grazie al cospicuo finanziamento di settantamila zecchini.
Il sito, adagiato ai piedi dei colli brianzoli, fu scelto per la sua bellezza, per la sua vicinanza a Monza e per la posizione, strategicamente importante, lungo la direttrice Milano-Vienna. L'architetto prescelto, il Piermarini, progettò un edificio a "U", in stile neoclassico, secondo la sobria tradizione tipologica della villa lombarda, ma ispirato al fasto e alla grandiosità della reggia di Caserta, alla cui realizzazione aveva partecipato come allievo del Vanvitelli.
Al corpo centrale di rappresentanza si aggiunsero due ali laterali per le stanze padronali e degli ospiti, e altre due sezioni perpendicolari alla parte principale, destinate alla servitù, alle stalle e agli attrezzi, per un totale di quasi settecento stanze.

Il periodo napoleonico
Con l'incoronazione di Napoleone nel 1805, la Villa divenne residenza del figliastro Eugenio di Beauharnais. La caduta di Napoleone riconsegnò la Villa Reale nelle mani degli austriaci, i quali la lasciarono per alcuni anni in uno stato di relativo abbandono, fino a quando nel 1818 non ne prese possesso il viceré del Lombardo-Veneto Giuseppe Ranieri. Occupato nel 1848 dai militari di Radetzky, tra il 1857 e il 1859 il palazzo ritornò a essere sede di una corte sfarzosa durante il breve soggiorno monzese dell'ultimo rappresentante della casa d'Austria, Massimiliano I d'Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe.

I Savoia in Villa Reale….e oggi
Quando il Lombardo-Veneto venne annesso allo Stato del Piemonte, la storia della Villa finì per incrociarsi inevitabilmente con il destino dei Savoia, diventando residenza privilegiata di Umberto I e ritornando così al suo ruolo originario di residenza di villeggiatura.
Incantato dalla tranquillità e dal verde in cui l'abitazione era immersa, il sovrano si affidò alla direzione dell'architetto Majnoni per ornarla, restaurarla e migliorarla secondo il gusto dell'epoca.
Fu dunque in quegli anni che la Villa subì una radicale trasformazione di molte delle sue parti. Nel 1900 Umberto fu assassinato proprio a Monza da Gaetano Bresci mentre assisteva a una manifestazione sportiva; in seguito al luttuoso evento il nuovo re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere e trasferire al Quirinale gran parte degli arredi.
Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono della Villa ai Comuni di Monza e di Milano. Le vicende dell'immediato dopoguerra della Seconda Guerra Mondiale provocarono occupazioni, ulteriori spoliazioni e decadimento del monumento. Oggi la Villa Reale è di proprietà congiunta del Comune di Monza, della Regione Lombardia e del Demanio dello Stato.
Nel 2003 la Regione Lombardia, il Comune di Monza, proprietari pro quota parte del complesso Villa Reale di Monza indicono un Concorso Internazionale di progettazione per il recupero e la valorizzazione della Villa Reale e dei Giardini di pertinenza.

 

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